regia Cesar Brie
testo Cesar Brie con frammenti degli attori e di Laura Monedero
con Bashkim Alaj, Giorgia Cocozza, Elisa Morciano, Barbara Petti, Maria Rosaria Ponzetta, Ilire Vinca, Andjelka Vulic
cura dei canti Emanuela Pisicchio
tecnico Mario Daniele
direttore artistico del progetto Salvatore Tramacere
Spettacolo prodotto nell’ambito diAIDA Adriatic Identity through Development of Arts,
progetto co-finanziato da European Union under the Instrument for Pre-Accession Assistance (IPA II) Interreg IPA – CBC Italy – Albania – Montenegro
Siamo in un luogo dove si va a riparare qualcosa. Qualcuno parte, qualcuno arriva. Chi deve andarsene e chi deve ritornare. Un luogo d’incontri, fugaci, brevi, intensi, dove si può finalmente dire la parola non detta. Dove si può spiegare ciò che per molto tempo è rimasta confuso; dove si può, forse, stringere per un istante la persona che non siamo riusciti a salutare. Un luogo di vivi e morti, di ricordi, di incontri.
Un anziano può incontrare il bambino che era, una bambina può andare incontro alla donna che è diventata. Un luogo dove si fanno i conti con le proprie vicende. Ma non è un luogo privato.
Siamo una moltitudine di persone sole. La nostra intimità è una moltitudine. In questo luogo l’intimo diventa sociale e il sociale si esprime in una particolare vicenda.
Non serve a nulla, soltanto a sapere qualcosa in più di noi stessi, del nostro tempo, del nostro passato e il nostro presente. Ogni tanto lo spazio sarà attraversato dalla Storia perché ogni vicenda particolare è scossa da accadimenti che, come il vento sugli alberi, la agitano, la piegano e la segnano. La Storia, in questo lavoro, ha le forme della guerra, della migrazione e della vocazione.
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