tratto da I Fratelli Karamazov di Dostoevskij di Irma Immacolata Palazzo con Cosimo Cinieri, Sebastiano Nardone, Roberta Laguardia
Il gioco del Doppio, tema caro a Dostoevskij, è la chiave di volta attorno alla quale ruota lo spettacolo, dove la figura del Cristo diviene una mera proiezione di determinati aspetti della coscienza. Il video, proiettato sul fondale, racconta di una Passione ‘giocata’ e vissuta nella periferia del Sud, un solitario rito-spettacolo, nel quale Cosimo Cinieri truccato da Gesù portò nel 1981 una pesante croce per le strade del CEP, ed è supportato da una colonna sonora di voci fuori campo: esplosioni di parole come quelle che vengono dette o urlate a ogni angolo della strada, in attinenza con la lingua furbesca e popolare, commento degli astanti di fronte a un ‘mistero’ di una religiosità etnologicamente cupa che accetta come vera la rappresentazione, legata com’è alle proprie credenze o illusioni religiose. Nel mondo della globalizzazione, nel quale i confini hanno sempre minor importanza, e lo Stato non è più l’esclusivo detentore del potere, nella nostra epoca, il Grande Inquisitore si nasconde appunto dietro il concetto impersonale di mercato, che, attraverso la pubblicità, influenza non solo gli acquisti ma anche gli stili di vita. Anche la religione, ci dice Dostoevskij, quando occorre, entra nel gioco, e viene strumentalizzata per contribuire a organizzare la società così come la pretende il Grande Inquisitore, lasciando gli uomini nella condizione di sudditi non permettendogli di diventare cittadini consapevoli, uomini.
( Irma Immacolata Palazzo)
tratto da I Fratelli Karamazov di Dostoevskij di Irma Immacolata Palazzo con Cosimo Cinieri, Sebastiano Nardone, Roberta Laguardia soprano Bibiana Carusi, scenografia Fabiana Di Marco costumi Sara Aurora Alonso direttore di scena Damiano Francesco Palazzo foto di scena e rielaborazione video Daniele Lanci
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