drammaturgia Stefania Marrone regia Cosimo Severo
E’ il 1967 e Lorenzo Milani ha già scelto i poveri, ha già creato la Scuola Popolare di San Donato, ha già accusato la Chiesa di schierarsi dalla parte dei padroni, ha già pagato queste accuse con l’esilio a Barbiana, e ha già fatto di quella cima inospitale della montagna il centro del mondo.
Nel 1967 l’aspro sentiero che dalla piana attraversa il bosco e sale fino alla canonica dove Lorenzo fa scuola ai bambini montanari per 12 ore al giorno 365 giorni all’anno, è stato battuto talmente tante volte da somigliare quasi a una strada percorribile.
Questa storia la prendiamo dalla fine, quando Lorenzo è troppo malato per fare scuola a Barbiana e resta a Firenze a combattere una delle battaglie che più gli sta a cuore: far innamorare delle sue scelte l’agnostica, intellettuale e benestante Alice Weiss – sua madre! – persuaderla che lui non avrebbe potuto fare altrimenti, convincerla (e forse convincersi?) che quello che è stato ha avuto un senso.
Stasera ho provato a mettere su un disco di Beethoven per vedere se posso ritornare al mio mondo e alla mia razza e far dire: “il priore non riceve perché sta ascoltando un disco”. Vedo invece che non me ne importa nulla. Volevo anche scrivere sulla porta “I don’t care più”, ma invece me ne care ancora molto.
drammaturgia Stefania Marrone interpretato da Nunzia Antonino, Salvatore Marci
e con Livio Berardi, Filomena Ferri, Adriana Gallo
musiche originali Fabio Trimigno |
scene e costumi e animazioni Iole Cilento
disegno luci e video animazioni Carlo Quartararo
suono e Luci Giuseppe Lamenta, Luca Pompilio
regia Cosimo Severo
Produzione Bottega degli Apocrifi col sostegno di Regione Puglia
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