regia Lucia Zotti, con Monica Contini, Michele Stella, Deianira Dragone/ Marialuisa Longo
5-11 anni
È questa una storia che pone l’attenzione su una qualità del “sentire” umano che nel mondo moderno tende ad essere soffocata, se non annullata: quella dell’istinto primordiale, quell’istinto che, quasi magicamente, conduce a discernere la giusta strada nella giungla del vivere; a riconoscere fra gli incontri quelli positivi; ad aver il coraggio di affrontare gravi pericoli per realizzare un sogno; a credere che i sogni possono essere realizzati, se li si nutre di significato concreto. Il gatto non è un gatto qualunque, ha poteri straordinari grazie all’aiuto degli stivali; non essendo fuorviato dalla razionalità cerebrale, ascolta e crede alla voce interiore e ne segue le indicazioni senza cercare spiegazioni. Egli rappresenta la tenacia psichica, l’istinto che guida il protagonista; ode e vede in modo diverso dall’essere umano: si muove a livelli cui l’Io non penserebbe mai, conosce istintivamente il mistero della psiche femminile per cui è in grado di riconoscere nella fanciulla (la principessa) la giusta compagna; per il suo padrone infine ha il coraggio di affrontare il pericolo, rappresentato dall’orco, rischiando la vita per conquistare anche il benessere materiale.
Lo spettacolo è rivolto a tutte le infanzie con l’augurio che conservino quell’ istintualità troppo spesso sepolta da tecnologie seducenti e ridondanti. [Lucia Zotti]