Sei artiste sul palco interpretano le storie di donne italiane contemporanee che con la forza della loro tenacia, competenza e coraggio hanno fatto qualcosa di importante. Il canto accompagnato da un pianoforte, da un violoncello, da una chitarra e dalle percussioni s’intreccia con le storie che si succedono una dopo l’ altra, in un andamento concertato. Insieme per uno scopo: «Raccontare donne che hanno cambiato la loro vita e quella delle altre, che sono una speranza, che possono essere prese come esempio», come ha dichiarato la stessa protagonista, Tosca.
Donne come noi racconta figure femminili di età diverse accomunate dalla capacità di superare i propri limiti, trasformando le difficoltà in opportunità, abbattendo gli stereotipi e diventando fonte di ispirazione.
Ingresso gratuito su prenotazione spettacolo.donnecomenoi@mondadori.it
A quarant’anni da quel 9 maggio 1978, la data in cui il corpo di Aldo Moro fu ritrovato morto in una Renault 4 a Roma in via Caetani, Ezio Mauroripercorre le icende del rapimento dello statista, avvenuto la mattina del 16 marzo 1978, il giorno della presentazione del nuovo governo, il quarto guidato da Giulio Andreotti. I 55 giorni della prigionia di Moro, sequestrato da un gruppo appartenente alle Brigate Rosse, diventano”Il condannato.Cronache di un sequestro” reading teatrale di e con Ezio Mauro, prodotto da Elastica. Il racconto – accompagnato da grandi proiezioni che ricompongono in quadri originali i materiali dell’epoca – si dipana fino all’uccisione e al ritrovamento del corpo del Presidente della Democrazia Cristiana a pochi metri da Piazza del Gesù, sede del suo stesso partito.
Dopo lo spettacolo, il giornalista Ezio Mauro converserà con Gero Grassi, membro della Commissione d’Inchiesta sul Caso Moro e Felice Uricchio, Rettore dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro.
La Fabbrica dell’Attore festeggia quest’anno il 50° anno di attività, e vuole ricordare Giancarlo Nanni – fondatore e anima della compagnia, prematuramente scomparso nel 2010 – con la riproposta di uno degli spettacoli che meglio rappresentano la sua originale cifra stilistica e poetica: Il Gabbiano Ovvero quanta strada ha fatto Cechov per arrivare a Yokoama?. Si tratta di una delle opere di maggior successo firmate da Nanni nata, come era nella modalità del lavoro della compagnia, attraverso un lungo percorso di studio, laboratori e prove. La versione riproposta vedrà in scena il cast originale (si prevedono delle sostituzioni solo per i ruoli più giovani di Nina e Kostia) la regia sarà quella di Giancarlo Nanni ripresa da Manuela Kustermann che per più di trent’anni ha condiviso in scena la sua poetica e che avrà il compito di far rivivere le magiche atmosfere costruite dal regista; lo spettacolo, a lungo applaudito in Italia, registrò un grande successo anche nelle tournée internazionali con repliche a La Mama di New York, Tokio, Kiev, Mosca, Il Cairo, Buenos Aires.
Prima dello spettacolo ci sarà una breve cerimonia per ricordare il regista Giancarlo Nanni, scomparso nel 2010, e Nicola Saponaro.
Interverranno Antonio Decaro, sindaco di Bari, Silvio Maselli, assessore alle Culture del Comune di Bari, Franco Perrelli, critico teatrale, scrittore e drammaturgo, e Giuseppe Cascella, presidente della commissione Cultura del Comune di Bari.
Luigi D’Elia e Francesco Niccolini tornano nel luogo che amano di più: la grande foresta. Ma se cinque anni fa l’avevano raccontata con gli occhi di un bambino meravigliato e di un nonno esperto e silenzioso, questa volta rinunciano agli esseri umani e alle loro parole, per incontrare chi della foresta fa parte come le sue ombre, il muschio, l’ossigeno e ovviamente i lupi.
Questo è uno spettacolo che ha gli occhi di un lupo, da quando cucciolo per la prima volta scopre il mondo fuori dalla tana a quando fa esperienza della vita, della morte, dell’uomo, fino all’incontro più strano e misterioso: un ululato sconosciuto nella notte. E da lì non si torna più indietro.
Condividi su: