Il capolavoro di Arundhati Roy rivive al Kismet nella coproduzione Teatri di Bari | Time Zones. La voce di Teresa Ludovico e la musica della Time Zones Ensemble ci accompagnano alla scoperta di un’umanità a noi sconosciuta, strappando il velo esotico che da sempre avvolge l’India.
Lo spettacolo va in scena al Teatro Kismet l’8 e 9 ottobrealle ore 21 nell’ambito del Festival Time Zones
Info e prenotazioni: timezones@alice.it – 338.5957238 Il programma aggiornato della rassegna Time Zones disponibile sul sito www.timezones.it
SCHEDA SPETTACOLO
Il Dio delle piccole cose
Voce Teresa Ludovico
Suoni e Musiche della Time Zones Ensemble:
Sanjay Banik tablas
Domenico Monaco percussioni
Jari Palmieri sitar
Nicoletta D’Auria violoncello
Francesco Navach elettronica
Visuals Pit Campanella
Non per caso Il Dio delle Piccole Cose della scrittrice indiana Arundhati Roy, è stato accostato a Cent’anni di solitudine. Un’atmosfera da “realismo magico” si respira sicuramente in questo straordinario romanzo. Gabo ci aveva aperto con tutti i suoi libri uno squarcio su una fetta di umanità a noi sconosciuta, Arundhati Roy ci ha costretti a strappare il velo esotico che da sempre avvolge l’India. Caso letterario importante di questo millennio , ha rivelato al mondo una nuova autrice e con lei un’intera generazione di scrittori indiani.
E’ la storia di un grande amore, e dell’eterno conflitto tra sentimenti e convenzioni, attraverso gli occhi di due bambini, capaci di cogliere le piccole cose e i piccoli eventi al di là di ogni distinzione sociale e morale. Nei loro pensieri e nelle loro parole, espresse in una lingua che deforma l’inglese degli ex dominatori,risuona la critica più radicale a ogni legge che stabilisca
Chi si deve amare, e come, in che quantità
Il progetto nasce nella testa di un gruppo di musicisti e dall’incanto che il testo ha generato in noi che l’abbiamo letto ed in Teresa Ludovico che ha iniziato con attenzione a studiarlo.
Abbiamo pensato al Dio delle piccole cose perché questo testo riesce a conservare intatto lo stupore di fronte alle cose della vita riuscendo nello stesso tempo a mettere a fuoco le ferite che l’umanità porta con se. Quel”velo esotico” ammantato di spiritualismo che avvolge questa millenaria cultura qui resta intrappolato nelle anse del globalismo inesorabilmente marciante. Quindi quello che sembra apparire come un punto di vista precisamente geolocalizzato diviene uno sguardo universale che finisce per riguardare direttamente anche noi. Per capirci : è quello che ci ha dimostrato il bellissimo film coreano di Bong Joon-ho “Parasite”, a tutte le latitudini passioni,sentimenti odii si somigliano sempre più. Nel Dio delle piccole cose l’ andamento poetico trasforma questo sguardo in una favola a volte dura come sono del resto tutte le favole ed a volte ammaliante come un sentimento . La musica avvolgerà la recitazione di Teresa Ludovico senza particolari esotismi cercando di stare il più possibile nella testa di questa immensa signora della parola.
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