Spettacoli e laboratori gratuiti animano gli spazi della cultura nelle periferie della città di Bari. Fil rouge che accompagna la programmazione del progetto Le due Bari, finanziato dalla direzione generale Spettacolo del Ministero della Cultura con il patrocinio del Comune di Bari. Il Tric Teatri presenta un nutrito programma, con 15 eventi che fino a novembre troveranno casa al Teatro Kismet (strada San Giorgio martire, 22F).
Si intitola C’è aria di festa la progettualità di Teatri di Bari: un nome che richiama un racconto di Pier Paolo Pasolini del 1951, in cui parlando della città di Bari ricordava come I baresi si divertono a vivere… C’è aria di festa… e l’allegria dei baresi è seria…
“Parole che sono state la guida per immaginare il nostro viaggio nelle zone periferiche della città, dove santi e demoni con le loro storie, i loro simboli, la loro umanità e i loro miracoli, anche solo desiderati, mescolano sacro e profano per dare vita al rito ancestrale del teatro” ricorda la direttrice artistica Teresa Ludovico.
Gli appuntamenti si aprono con il laboratorio Il mio nome è scritto nello spazio, laboratorio realizzato in collaborazione con la compagnia Malalingua, che indaga l’espressività attraverso le dinamiche del corpo e della voce, curato da Marianna de Pinto e Carmen De Sandi. A inizio settembre si alzano gli occhi al cielo con uno spettacolo dedicato all’astronomia e, in particolare, a Il sole, la nostra stella, a cura del Planetario di Bari. Segue il laboratorio Nomi e radici, in collaborazione con la Compagnia Malalingua: Felice Di Lernia guida i partecipanti in un percorso sulla scrittura, con la sua capacità di guardare dentro le persone, di “rendere visibile ciò che è troppo, troppo grande”. In programma poi un secondo spettacolo curato da Pierluigi Catizone per il Planetario di Bari: in Armstrong e la conquista della luna saremo accompagnati dal celebre astronauta nell’esplorazione dell’astro tra teatro scienza e osservazioni al telescopio.
Ci si inoltra in un viaggio tra sacro e profano, per indagare il ruolo dei Santi e la conoscenza delle loro storie nella tradizione popolare. Si intitola La festa d’ognissanti lo spettacolo curato dalla Compagnia Malalingua con la regia di Marco Grossi: annunciati da un improbabile banditore, i Santi irromperanno sulla scena sul loro carrozzone agghindato di luminarie, accompagnati dal suono di una fanfara. Il teatro Kismet ospita il debutto nazionale dello spettacolo Le arti non hanno barriere, messa in scena di un lavoro teatrale con soggetti con difficoltà psico/attitudinali e normodotati. Le coreografie di Domenico Iannone (Compagnia Altradanza) e le musiche di Grazia Bonasia si legano in un percorso per dimostrare sono proprio le “diversità” a rendere le società ricche di interessi, tradizioni, cultura e comunicabilità diverse tra loro. La danza è ancora protagonista con Hooked della Compagnia Eleina D. Debutto internazionale per un’esposizione di diverse immagini in serie che rappresentano i conflitti e le lotte tra piaceri e fattori di stress che una persona si trova a vivere nel suo ambiente. Si pone l’obiettivo di costruire un ‘museo sentimentale’ il laboratorio La mensa e i musei di Ognissanti, realizzato in collaborazione con la Compagnia Malalingua: il percorso poetico curato da Antonio Catalano vuole indagare la santità nel quotidiano, attraverso l’incontro dei partecipanti con i baresi per raccogliere immagini, oggetti “sensibili”, ricordi e aneddoti dei Santi legati ai loro nomi, che andranno a costituire il cuore della performance finale al Kismet. L’eredità di Salvatore Borsellino che le stragi di mafia non hanno cancellato è al centro dello spettacolo La stanza di Agnese, che apre gli eventi di ottobre del programma al Kismet: a trent’anni dai terribili fatti di via D’Amelio Sara Bevilacqua in un monologo che si svolge tra le pieghe dei ricordi di Agnese e Salvatore Borsellino. Personalità artistica multiforme, il tre volte vincitore del Premio Ubu Danio Manfredini porta al Kismet l’esito del progetto residenziale Repertorio, la Scuola permanente di alta formazione condotta dal 2018 al 2020 nella Corte Ospitale di Rubiera. Un lavoro in collaborazione con Vincenzo Del Prete, che ha fatto dello studio sul lavoro fisico sul palcoscenico un elemento centrale del proprio percorso di insegnamento attoriale. Il racconto di una donna nelle quinte di un teatro, un’attrice alla fine della sua carriera, fa da sfondo al debutto de La cura dell’anima (Soin de l’Ame): Piera del Giudice porta in scena un omaggio a tutti gli artisti e le opere che, sin da bambina, hanno nutrito il suo immaginario e aperto le porte alla sua vocazione teatrale. Dopo l’anteprima al Festival Maggio all’infanzia, torna all’Opificio per le arti Canzone, un ‘laboratorio teatrale di Comunità con spettacolo’ dove il regista Lello Tedeschi e i partecipanti ai laboratori teatrali del Kismet danno vita scenica a un testo di Elsa Morante dalla forte valenza metaforica: La canzone degli F. P. e degli I. M., pubblicata nel 1968. L’omaggio a Pier Paolo Pasolini non è solo nel titolo della programmazione di Teatri di Bari per la rassegna, ma anche in una restituzione laboratoriale al debutto nazionale che prende spunto dalle tracce poetiche dell’artista. VARANASI Sinfonia ipnagogica per Pier Paolo Pasolini realizzato in collaborazione con Big Film Festival, vede PierGiuseppe Di Tanno indagare attraverso la performance fisica quanto il poeta, tra le righe, ci invita ad agire: perderci per tornare a possedere memorie e visioni, allenare la pratica dell’ostinazione, del coraggio a manifestarsi. Chiude gli appuntamenti di ottobre una produzione che unisce musica, versi e parole per raccontare (arriva scheda da Teresa) Il debutto internazionale La bambina venuta dal mare vede in scena la regista Teresa Ludovico e il cantautore Nabil Salameh dei Radiodervish dar voce ai versi di Mariangela Gualtieri. Conclusione in musica l’11 novembre con Eve Guerrier in concerto: l’attrice e cantante sul palcoscenico del Kismet porta una commedia musicale tascabile, arricchita dal suo repertorio di canzoni electro pop realizzate, composte e scritte in tandem con Eric Guéna, che ne ha realizzato i testi.
Gli eventi sono a ingresso libero con obbligo di prenotazione al numero 335 805 22 11 o via mail a botteghino@teatrokismet.it. Il programma completo di C’è aria di festa è disponibile sul sito www.leduebari.it
Accordo di programma MIC – Comune di Bari | Avviso pubblico Le Due Bari, progetto interamente finanziato, sostenuto e promosso dall’Assessorato alla Cultura della città di Bari. In collaborazione con Planetario di Bari Sky Skan, Bari International Gender festival, Associazione Malalingua ETS, Associazione Arti Sinespazio 3.0 , Rete Civica Urbana Carbonara Ceglie Del Campo Loseto Santa Rita , Rete Civica Urbana Torre a mare San Giorgio, APS Slow Food Condotta di Bari, I.I.S.S. “E. Di Savoia – P. Calamandrei”- Bari, I.C.”G.Paolo II – De Marinis e Casa degli alfieri di Asti.
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PROGRAMMA ARTISTICO
LABORATORI SETTEMBRE 2022
IL MIO NOME È SCRITTO NELLO SPAZIO
Teatro Kismet
A cura della Compagnia Malalingua
con Marianna de Pinto e Carmen De Sandi
Laboratorio di teatro e danza con performance finale
In collaborazione con RCU Carbonara Ceglie del Campo Loseto Santa Rita, I.C.”G.Paolo II – De Marinis, Associazione Arti Sinespazio 3.0
Laboratorio partecipato con performance finale
Esplorazione della propria espressività attraverso le dinamiche del corpo e della voce nello spazio e nella relazione partendo dalla scrittura fisica e vocale del proprio nome.
NOMI E RADICI
Teatro Kismet
Laboratorio di scrittura e narrazione di sé
A cura della Compagnia Malalingua
con Felice Di Lernia
In collaborazione con RCU Carbonara Ceglie del Campo Loseto Santa Rita, RCU Torre a mare San Giorgio, Associazione Arti Sinespazio 3.0, I.I.S.S. “E. Di Savoia – P. Calamandrei”- Bari
Raccontarsi è un bisogno fondamentale. Bisogna raccontarsi per esistere. La nostra identità è soprattutto una identità narrativa: noi siamo il racconto di noi, il racconto di noi che è stato fatto da altri e il racconto di noi che facciamo noi. E che rifacciamo continuamente, tutte le volte che ne abbiamo la possibilità.
Scrivere è fare un movimento: un movimento verso di sé o un movimento avverso di sé.
Scrivere di sé può essere entrambe le cose: si può scrivere per guardare e dire da vicino, si può scrivere per guardare e dire da lontano.
Scrivere di sé è come usare il microscopio, per rendere visibile ciò che è troppo, troppo piccolo. Per umanizzare l’infinitesimo.
Scrivere di sé è come usare il macroscopio, per rendere visibile ciò che è troppo, troppo grande. Per comprendere la complessità. Scrivere di sé è cercare il piccolo nel grande e il grande nel piccolo.
LABORATORI OTTOBRE 2022
LA MENSA E I MUSEI DI OGNISSANTI
Teatro Kismet
Laboratorio partecipato con performance finale
A cura della Compagnia Malalingua
con Antonio Catalano
In collaborazione con Casa degli alfieri di Asti, RCU Carbonara Ceglie del Campo Loseto Santa Rita, RCU Torre a mare San Giorgio, Associazione Arti Sinespazio 3.0, I.I.S.S. “E. Di Savoia – P. Calamandrei”- Bari
Percorso poetico “naturale” con spettacolo e visita guidata a cura di Antonio Catalano e dei partecipanti.
Primo step, fase formativa: Come costruire un museo sentimentale
L’incontro partirà da un’introduzione di Antonio Catalano per dare gli strumenti teorici per costruire un museo sentimentale, un percorso poetico creato con elementi naturali e oggetti rivisitati, pieno di emozione e meraviglia, per raccontare la santità di un luogo e contaminarne gli abitanti.
Secondo step, fase esplorativa: Ascoltare il luogo
Inizierà, quindi, la parte attiva, il laboratorio basato inizialmente sull’ascoltare un luogo e le storie di santità nascosta, quotidiana e silenziosa che lo abitano: i partecipanti (pubblico misto, gruppi e famiglie con bambini dagli otto anni in su, ragazzi e adulti) incontreranno alcuni abitanti e si faranno raccontare storie di bellezza, raccogliendo anche immagini, oggetti “sensibili”, ricordi e studiando i Santi legati ai loro nomi.
Terzo step, fase creativa: i musei sentimentali di Ognissanti
Con i materiali e le storie raccolti, si creeranno dei veri e propri musei portatili, dedicati ai Santi del luogo.
Quarto step, fase narrativa: restituzione finale, con performance e visite guidate
Oltre al percorso dei musei sentimentali, Antonio Catalano allestirà una tavola “francescana” apparecchiata con elementi naturali (rami, foglie, piume, frutta, pane) che rappresenterà le storie ascoltate.
In quest’ambientazione naturale, i visitatori saranno guidati da Catalano e dai partecipanti lungo un percorso poetico fatto di piccole meraviglie. Verrà proposto un momento di performance-restituzione, in presenza dei “santi” intervistati a inizio percorso e degli abitanti: storie e canzoni create durante il laboratorio e dedicate al luogo e ai suoi santi.
Il momento finale può svolgersi sotto forma di festa della comunità, con il coinvolgimento di musici, danzatori, raccontatori del luogo e naturalmente cuochi e panettieri.
24 ottobre 2022
Ore 21.00
VARANASI Sinfonia ipnagogica per Pier Paolo Pasolini
Debutto nazionale
Teatro Kismet
Restituzione laboratorio di e con PierGiuseppe Di Tanno
condivisione della ricerca drammaturgica Tita Tummillo (Bari International Gender Festival)
Progetto presentato dalla Cooperativa AL.i.c.e
Lost in Pasolini è una produzione che prende spunto da alcune tracce poetiche di Pasolini, immergendosi nella complessità del territorio individuato attraverso il corpo di Pierluigi Di Tanno.
Il processo contempla una residenza in cui il performer, affiancato dalla direzione artistica del BIG per quanto concerne la drammaturgia e la partitura sonora, indagherà quanto il poeta, tra le righe, c’invita ad agire: perderci per tornare a possedere memorie e visioni, allenare la pratica dell’ostinazione, del coraggio a manifestarsi. Durante la creazione, attraverso il coordinamento della BIG Factory, centro di supporto alle produzioni performative, si aprirà al pubblico della città di Bari, per condividere l’indagine in atto e raccogliendone l’impatto.
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SPETTACOLI TEATRO KISMET
07 settembre 2022
Ore 21.00
ARMSTRONG E LA CONQUISTA DELLA LUNA
Spettacolo a cura del Planetario di Bari
con Pierluigi Catizone
In questa nuova avventura saremo accompagnati da Neil Armstrong e rivivremo le emozioni della storia della conquista della Luna svelandone i segreti, dalla sua formazione alle più recenti scoperte.
10 settembre 2022
dalle Ore 19.00
LA FESTA D’OGNISSANTI
Spettacolo teatrale a cura di Compagnia Malalingua
scritto e diretto da Marco Grossi
con Antonella Civale, Marianna de Pinto, Cermen De Sandi, Giuseppe Pascucci, Giuseppe Pestillo, Enzo Toma, William Volpicella
Scene Riccardo Mastrapasqua
Luci Claudio de Robertis
Regia di Marco Grossi
Produzione Associazione Malalingua ETS
In collaborazione con APS Slow Food Condotta di Bari, RCU Carbonara Ceglie del Campo Loseto Santa Rita, RCU Torre a mare San Giorgio, Associazione Arti Sinespazio 3.0, I.I.S.S. “E. Di Savoia – P. Calamandrei”- Bari, I.C.”G.Paolo II – De Marinis
Chi sono per noi i Santi? Cosa rappresentano per noi oggi? Cosa sappiamo delle loro storie? Dall’indagine su questi interrogativi nasce “La Festa d’Ognissanti”. I Santi sono innanzitutto esseri umani che hanno attraversato un personale travaglio spirituale e, spesso, anche fisico, uomini e donne al limite, che hanno saputo attingere al profondo della loro umanità per allacciarsi a quel filo impalpabile ed eterno che congiunge l’umano al divino. Le loro sono storie di uomini e di donne grandiosi nella loro semplicità, punti di riferimento e modelli da conoscere, studiare e seguire. Eppure in una società liquida, in continuo mutamento, come quella contemporanea, questi eroi immanenti ci appaiono come sbiaditi, polverose figure di cartapesta rievocate di onomastico in onomastico, di ricorrenza in ricorrenza, di processione in processione, senza più preoccuparsi di conoscere la vita e la strada che quelle anime fecero per ascendere all’immortalità del ricordo. Chi conosce la storia di Santa Lucia, di San Nicola, di San Giuseppe da Copertino e di tanti altri santi il cui nome ci appare familiare ma nulla più? L’intento dello spettacolo è proprio quello di risvegliare la conoscenza di questi antichi modelli, di questi esseri umani, uomini prima che santi, uomini nel loro rapporto con la vita e con la spiritualità, con tutte le loro paure e le loro contraddizioni. L’approccio scelto è quello al confine tra sacro e profano, ironico e appassionato, tipico di una festa paesana. Annunciati da un improbabile banditore, i Santi irromperanno sulla scena sul loro carrozzone agghindato di luminarie, accompagnati dal suono di una fanfara. Consapevoli dell’importanza del marketing e della comunicazione in una società in continua evoluzione, verranno a promuoversi, a promuovere il loro ricordo, a raccontarci le loro storie, la loro versione dei fatti. Con ironia e trasporto si sveleranno agli spettatori chiedendo in cambio solo la luce flebile ed eterna di una candela, perchè il ricordo possa continuare a brillare. La Festa d’Ognissanti è uno spettacolo itinerante ed interattivo. Dopo l’irruzione di tutti i personaggi in una scena corale, ogni Santo raggiungerà la sua postazione, il suo “luogo deputato e saranno gli spettatori a scegliere di volta in volta a quale Santo “votarsi”, quale storia ascoltare, stabilendo il proprio percorso. Lo spettacolo “La Festa d’Ognissanti” ha vinto nel 2017 il premio come progetto speciale del bando “I Teatri del Sacro” , e è stato sostenuto dalla Regione Puglia nell’ambito del Programma Straordinario 2018.
Laddove la location lo consenta lo spettacolo si concluderà con un momento di festa collettivo in cui il pubblico sarà coinvolto con danze e degustazioni.
11 Settembre 2022
Ore 21.00
LE ARTI NON HANNO BARRIERE
Debutto nazionale
Coreografie di Domenico Iannone, le musiche di Grazia Bonasia e la collaborazione di Gianni Pantaleo
È la messa in scena di un lavoro teatrale tra soggetti con difficoltà psico/attitudinali e normodotati per presentare opere da testi originali o trasposizioni da testi letterari noti con musiche.
Il progetto, non è finalizzato al “riscatto” di soggetti “minori”, ma semplicemente fondere diversi linguaggi di abilità e attitudini diverse, tra loro.
Il percorso ha il semplice scopo di dimostrare quanto sono proprio le “diversità” a rendere le società ricche di interessi, tradizioni, cultura e comunicabilità diverse tra loro.
La volontà di imparare tra i differenti linguaggi, permette, a tutti i componenti partecipanti alle opere messe in scena, di “conoscere l’altro”, il “diverso” attraverso lo studio del linguaggio, del comportamento, della memoria.
18 settembre 2022
Ore 11
IL SOLE, LA NOSTRA STELLA
Spettacolo a cura del Planetario di Bari
con Pierluigi Catizone
Spettacolo di astronomia solare realizzato attraverso sofisticati strumenti dedicati all’osservazione del Sole in piena sicurezza.
Ore 21.00
HOOKED
debutto internazionale
Spettacolo di danza a cura della Compagnia Eleina D
Idea originale, coreografia e regia Elias Lazaridis
con Claudia Cavalli, Roberto Vitelli, Erica Di Carlo, Marco Curci, Antonella Piazzolla, Francesco Lacatena
Progetto illuminotecnico Angelo Tauro
Musiche Roberto Re David (direzione musicale), Samuel Puggioni (esecuzione)
Produzione Compagnia Eleina D con il supporto di Teatri di Bari
“È difficile per un pesce libero capire cosa sta succedendo a un pesce preso all’amo.”
Karl A. Menninger
Con Hooked, Elias Lazaridis pensa a come questa mancanza di percezione di una condizione di vita alternativa possa essere una caratteristica fondamentale della società contemporanea. Poiché siamo tutti collegati a una rete virtuale di condivisione di informazioni, feedback e gratificazione, diventa difficile immaginare la propria vita al di fuori delle strutture virtuali o concettuali dominanti.
Questo lavoro di danza esplora, attraverso una serie di schizzi coreografici, le tensioni imposte alla società dall’ambiente e gli inevitabili attriti che si verificano quando la sensibilità supera la sapienza. Quando le reti create diventano reti da cui dobbiamo fuggire, la lotta tra l’appartenenza e l’essere indipendenti si prolunga in perpetuo, e noi ne siamo totalmente ignari.
05 OTTOBRE 2022
Ore 21.00
LA STANZA DI AGNESE
debutto nazionale
Teatro Kismet
Spettacolo teatrale di e con Sara Bevilacqua
Drammaturgia Osvaldo Capraro
Disegno Luci Paolo Mongelli
Video Mimmo Greco
Grafica Studio Clessidra
Organizzazione Daniele Guarini
Produzione Meridiani Perduti Teatro
Con il supporto di TRAC_Centro di residenza teatrale pugliese
Con il sostegno di Factory Compagnia Transadriatica
Sono passati trent’anni dalla strage di Via D’Amelio. Una ferita ancora aperta nel cuore dell’Italia. Tante le indagini, i processi i depistaggi e le sentenze per una verità, forse, troppo dura da accettare. La nuova produzione Meridiani Perduti Teatro, nata dalla sinergia con la Scuola Antonino Caponnetto e vincitrice del progetto TRAC – Sezione Nuova Drammaturgia è dedicata al giudice Paolo Borsellino, nel trentennale della sua tragica scomparsa. 2010. Agnese Piraino Leto in Borsellino, segnata da una terribile malattia, riceve una telefonata da parte dell’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga: “Via D’Amelio è stata da colpo di stato”. Poche parole che inevitabilmente fanno riemergere i ricordi di una vita, sin da quando, figlia del presidente del Tribunale di Palermo e immersa negli usi e costumi dell’alta borghesia palermitana, incontra per la prima volta Paolo, giovane pretore a Mazara del Vallo. Da questo momento parte la narrazione della sua crescita accanto al marito e della scoperta di una Palermo diversa, meno luccicante di quella a cui era abituata, ma forse più bella, anche se disgraziata, passando attraverso i primi anni di matrimonio e la nascita dei figli. Fino a narrare i momenti più bui, compresa la morte di amici e colleghi di Paolo; i rapporti con la scorta che diventa parte della famiglia; la difficoltà di accettare la situazione da parte dei figli. Ma anche l’altro lato di Paolo, quello giocoso e sempre pronto allo scherzo, al “babbìo”. Il lavoro nel pool antimafia accanto a Giovanni Falcone fino alla terribile morte di quest’ultimo. Infine il tradimento da parte di chi avrebbe dovuto combattere al suo fianco. Tutto questo è “La Stanza di Agnese”. Più che un monologo, un dialogo incessante tra lei e Paolo, che continua tra le pieghe dei ricordi, con toni di tenerezza quando si tratta dei propri figli e di indignazione nei confronti dei traditori dello Stato.
11 ottobre 2022
Ore 21.00
REPERTORIO – Studi scelti
Debutto nazionale
lezione aperta a cura di Danio Manfredini e Vincenzo Del Prete
Il gruppo si incontra per la prima volta all’interno delle mura della Corte Ospitale di Rubiera in occasione del progetto residenziale Repertorio – Scuola Permanente di Alta Formazione condotta da Danio Manfredini e Vincenzo Del Prete dall’ottobre del 2018 al novembre del 2020.
Finalità del progetto era quella di offrire a professionisti di varia provenienza ed età un momento di studio e di ricerca permanenti incentrati sul repertorio teatrale attraverso il quale i partecipanti potessero acquisire strumenti universali di lavoro, di avvicinamento al testo e alle tecniche attoriali. Il repertorio come una palestra di conoscenza e approfondimento dei diversi metodi recitativi, per arricchire il bagaglio personale di ciascuno e che ciascuno possa personalizzare nelle rispettive creazioni. Accanto al lavoro sui testi, ogni sessione di residenza è stata incentrata sulla pratica legata alla consapevolezza del lavoro fisico, che comprende tecniche sintetizzate nel corso di anni di approccio agli studi specifici di Danio Manfredini a partire dal corpo nei diversi contesti teatrali (le ricerche di Grotowski, Barba, Decroux, elementi di danza contemporanea, flamenco, ecc.) e al lavoro vocale che prevede tecniche di riscaldamento e di approfondimento delle possibilità espressive del suono della voce.
Restando fedele all’identità del progetto, a conclusione del percorso presso la Corte Ospitale, il gruppo si è poi costituito in un collettivo autorganizzato e ha continuato a riunirsi al fine di approfondire pratiche e testi dando vita a un laboratorio permanente.
Nel desiderio di condividere con il pubblico la ricerca svolta fino a questo momento, con piacere proponiamo di incontrarci con altri sguardi accostando ai giorni di residenza una o più serate di presentazione di studi scelti, condotte dai maestri come una lezione aperta al pubblico.
16 Ottobre 2022
ore 21.00
LA CURA DELL’ANIMA
debutto nazionale
Spettacolo teatrale di e con Piera del Giudice
“Siamo qua come agli orli della vita…. Gli orli, a un comando, si distaccano; entra l’invisibile: vaporano i fantasmi. È cosa naturale. Avviene, ciò che di solito nel sogno. Io lo faccio avvenire anche nella veglia. Ecco tutto. I sogni, la musica, la preghiera, l’amore… tutto l’infinito ch’è negli uomini…” L. Pirandello
“Penso che infondo non siamo niente e nessuno…io non lascio niente come non lascia niente nessun attore…il falegname è più di me, il falegname lascia una sedia che può vivere nei secoli…io lascio delle parole, che poi le generazioni non se le ricordano più…cosa abbiamo lasciato noi, cosa lasciamo? Niente…” De Curtis (Totò)
“Quando noi guardiamo un’opera d’arte ci comportiamo come quando noi guardiamo la perla di una conchiglia…ogni volta che guardiamo una perla e l’ammiriamo ci dimentichiamo che la perla è la malattia di una conchiglia. E senza la malattia non sarebbe nata la perla così come senza la schizofrenia di tanti poeti di tanti scultori di tanti artisti, senza l’immersione di tanti artisti nella follia non sarebbe mai nata un’opera d’arte” U. Galimberti
Il racconto di una donna nelle quinte di un teatro, un’attrice alla fine della sua carriera, forse. Persa in un flusso di pensieri ininterrotto, che va da frammenti di monologhi a frammenti di poesia a preghiere a dio. Dove i ricordi sconnessi si fanno largo attraverso suoni e registrazioni del passato e apparizioni. Ma si perdono nella farsa gioiosa e disperata della rappresentazione. Il motore che la tiene in vita è ancora l’arte; la bellezza del teatro e della poesia sono l’unica consolazione rimaste. Un’ attrice abbandonata, una creatura che continua a vivere come se fosse sul palcoscenico, continua a stare in quella scatola, dalla quale se uscisse sarebbe persa. Dove tutta la vita che ancora chiama è la vocazione per il teatro. La cura della sua anima. Senza il teatro sarebbe quello il suo suicidio. Il motore che la tiene in vita è l’arte. I testi che la accompagnano come fantasmi vanno da La voix humaine di Cocteau ad Amleto. Passando per i poeti Gualtieri, Gozzano. In una sequela di apparizioni teatrali e cinematografiche che rievocano le grandi dive e i grandi istrioni. Questo lavoro vuol essere anche un omaggio a tutti gli artisti e le opere che, sin da bambina, hanno nutrito il mio immaginario e aperto le mie porte alla vocazione teatrale.
20 Ottobre 2022
ore 21.00
CANZONE
Debutto nazionale
Laboratorio teatrale di Comunità con spettacolo
Drammaturgia e regia Lello Tedeschi
ispirato a La canzone degli F.P. e degli I.M. di Elsa Morante
Elsa Morante pubblica La canzone degli F. P. e degli I. M. nel 1968, ne Il mondo salvato dai ragazzini. Non è un testo scritto per la scena, è un poemetto, e però in realtà sfugge a ogni definizione, come l’intera opera in cui è collocato. È un’orazione, o un monito, o un’invocazione, un inno, un comizio, o un proclama, forse tutte queste cose insieme e quant’altro, di certo è la voce, alta e eretica, di una poesia che, per dirla con parole della stessa Morante, “una volta partita non si ferma più; ma corre e si moltiplica, arrivando da tutte le parti, fin dove il poeta stesso non se lo sarebbe aspettato”. Questa voce è arrivata infatti fino a noi, qui, adesso. Ci dice degli eterni e funerei sconquassi del Potere e del Conformismo, orizzonte cupo e triste cui aspirano, privi di spirito, quei viventi che la Morante definisce Infelici Molti. E ci dice di un’altra categoria di viventi, i Felici Pochi, che a quelli si contrappongono per la loro allegra vitalità spirituale, che li fa “sale della terra”, musica, allegria dell’intelligenza, respiro della vita. A partire da questo testo, la cui radice è evidentemente politica e civile, proponiamo un laboratorio teatrale di Comunità per l’approfondimento degli strumenti tecnici e emotivi fondamentali utili a incontrare e vivere la scena praticandola da attori, finalizzato alla messinscena di uno spettacolo. A partire dalla conoscenza del proprio corpo e della propria fisicità, il laboratorio, rivolto a non professionisti, propone l’esperienza pratica della scena, dall’uso della voce alla relazione, all’improvvisazione, all’articolazione del gesto, del movimento, dell’azione. Un’esperienza che mette in gioco la creatività dell’attore, che passa in primo luogo attraverso la conoscenza di sé, delle proprie risorse umane ed espressive, in un continuo gioco di relazione con l’altro che abbatta paure e insicurezze e dunque renda solida, credibile e viva la propria presenza. Fino a dare vita scenica al testo, alla voce della Morante, in una forma corale, collettiva, attraverso cui il laboratorio possa così esprimere tutta la sua essenza di esperienza umana, artistica e civile, esempio concreto di un Teatro di Comunità per la Comunità. Un teatro in cui dire dei Felici Pochi e degli Infelici Molti per domandarci, tutti, a che punto siamo con la nostra felicità, lavorando per la messinscena di una voce manifesto. Una voce unica ma resa molteplice, in un concertato scenico corale. Leggero. A tratti malinconico. Comunque sempre allegro e festoso. Al servizio della parola, motore dell’azione scenica. Un’azione per una collettiva, pacifica (ma non pacificata) “manifestazione poetica” di un piccolo popolo dall’aspetto vagamente rivoluzionario e palesemente dalla parte dei Felici Pochi. Capace pure di rivolgersi con cattiveria verso gli Infelici Molti. Ma per gioco. Alla nostra voce, quando s’arrabbia, infatti viene da ridere. E da sognare: “sarebbe una magnifica stravaganza/di scavalcare tutti insieme i tempi brutti/in un allegro finale: Felici Tutti!”.
29 – 30 ottobre 2022
Ore 21.00
La bambina venuta dal mare
debutto internazionale
Teatro Kismet
Versi Mariangela Gualtieri
Musiche e canto Nabil Bey Salameh
Regia e lettura Teresa Ludovico
Spazio scenico e luci Vincent Longuemare
Staff tecnico Giuseppe Pesce e Luca Ippolito
Assistente alla regia Domenico Indiveri
Cura della produzione Sabrina Cocco
Produzione Teatro Kismet
“Questi versi sono stati scritti per l’arrivo in Italia di Amal, gigantesca bambina burattino alta tre metri e mezzo, animata e molto espressiva, partita dal confine tra Siria e Turchia e in viaggio per tutta l’Europa. La proposta fattami da Teresa Ludovico, regista del Teatro Kismet di Bari, era questa: scrivere versi per la prima tappa italiana di Amal, versi che avrebbe pronunciato la nonna, anch’essa gigantesca, fatta dai cartapestai baresi, in una festa cerimoniale di accoglienza che avrebbe coinvolto tutta la città. Si è trattato di un immenso festival itinerante che ha percorso più di ottomila chilometri, da Gaziantep a Manchester, con l’intento di tenere alta l’attenzione sui diritti dei bambini e dei rifugiati. Così mettendo insieme versi scritti per l’occasione e versi preesistenti, ho composto quanto si può leggere in queste pagine. (Da Premessa a “A braccia aperte” di Mariangela Gualtieri Carabba editore)
Il 7 settembre 2021 Amal è passata da Bari. In quella occasione abbiamo immaginato una festa che potesse risvegliare in noi la sacralità di quell’incontro. Tutta la città ha partecipato a quello straordinario rito collettivo. A partire dagli echi di quella esperienza abbiamo costruito questo canto di accoglienza dove i versi di Mariangela si intrecciano ai canti di Nabil in una mescolanza di lingue e immagini che ci sussurrano che la nostra è una terra di ospitalità millenaria. I nostri antenati attraverso racconti e tradizioni ci hanno tramandato che l’ospite è sacro perché in lui c’è un messaggero divino. Amal in lingua araba significa SPERANZA. Teresa Ludovico
Il cammino di Amal disegna un sentiero che trasporta narrazioni di terre splendide dal sapore amaro, di origine e di esilio, di appartenenza e di sradicamento, di speranza e disperazione, di luci e di ombre. Storie conservate nei canti berberi del Nordafrica, nella dolcezza delle ninna nanne mediorientali, nei racconti dei Hakawati (i cantastorie) che animavano i luoghi di convivialità levantine, nelle storie del teatro ottomano, il Karakoz, che ha viaggiato nei secoli attraverso tutte le sponde del mediterraneo trasportando e mescolando racconti, lingue e culture.Nabil Bey Salameh
11 novembre 2022
Ore 21.00
EVE GUERRIER IN CONCERTO
Prima nazionale
Teatro Kismet
Spettacolo di e con Eve Guerrier
Testo, musica e regia Eric Guéna
con Eve Guerrier ed Eric Guéna
Eve Guerrier attrice e cantante si forma alla scuola del Théâtre du Passage di Niels Arestru. Interpreta sia un repertorio classico che contemporaneo sotto la direzione di numerosi registi tra gli altri: d’Albert Simon Festival de Valréas, Giancarlo Ciarapica, Nicolas Thibault, Renaud Benoît, Pierre Chaussat, Jean-François Maurier,Alain Maratrat, Nadine Varoutsikos, Marion Fouilland, Renaud Benoît, Hubert Jappelle, Geneviève de Kermabon Festival d’Avignon IN, Gérold Schumann, Christophe Perton Opéra de Nancy, Gilles Chavassieux. In particolare in Italia con Teresa Ludovico Teatro Kismet Opera, Marco Baliani, Lucia Zotti. Perfeziona la formazione al canto con Anna Prucnal. Numerosi i recital realizzati in collaborazone con l’Alliance Française de Bari e di Torino.
Dal 2014, interpreta canzoni électro pop réalizzate composte e scritte in tandem avec Eric Guéna. Pubblica tre album: Traînée d’Ange 2015, Attention CD affectueux 2017, Mes Pin’Up de Chansons 2019. Il quarto “Kickez likez”! Nel marzo 2022.
Architetto, filosofo dell’arte, ma soprattutto pittore e scultore, Eric Guéna è l’autore dei testi e della musica di questa opera originale.
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Con il sostegno di Cartoleria Futura, Mp Caffè, Pugliaworking, Dastech impianti elettrici e Sud Sistemi
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