Parole, versi e suoni in cerca di un giorno nuovo
Di e con Nichi Vendola
Video di Mario Amura
Supervisione musicale di Populous
Luci e organizzazione di Stefano Limone
Suoni di Fabio Cinicola
Assistente alla regia Elena Serra
si ringrazia Valter Malosti per l’amichevole collaborazione
Prodotto da Daniele Basilio e Silvio Maselli per Fidelio
Distribuzione di Corvino Produzioni
Lo spettacolo di e con Nichi Vendola – suddiviso in otto capitoli poetici più una
conclusione – prevede la proiezione di video curati dal fotografo e videomaker Mario
Amura che accompagneranno le introduzioni in forma di monologo a ciascun
capitolo. Le musiche di Populous e gli ambienti sonori di Fabio Cinicola inseguiranno
Vendola nei suoi discorsi e con i suoi video.
Capitolo 1. La notte. Dove si parla della patria al singolare, dei nazionalisti e dei
sovranisti e della patria al plurale di chi combatte la guerra, il razzismo, il
maschilismo, il suprematismo in tutte le sue forme. Dove si parla di Alan Kurdi, il
bambino con la maglietta rossa simbolo di tutti i bimbi morti nel tentativo di migrare.
Dove si parla di Sarajevo e di Hebron.
Capitolo 2. Il contagio. Dove si parla di noi al tempo del Covid, del distanziamento
sociale, della virtualizzazione delle relazioni tra le persone.
Capitolo 3. La rimozione. Dove si parla della cultura dello stupro e del femminicidio,
del potere maschile e della sua vocazione all’onnipotenza.
Capitolo 4. Lo strappo. Dove si parla di lesione della democrazia, di sospensione dei
diritti fondamentali di libertà, di sequestro di persona e di tortura ad opera degli
apparati dello Stato. Dove si parla di Genova del luglio del 2001 e della morte di Carlo
Giuliani.
Capitolo 5. La sconfitta. Dove si parla della miseria della politica e della crisi delle
parole della vita pubblica. Dove si parla di Ingrao e delle passioni che non muoiono.
Capitolo 6. La perdita. Dove si parla della morte, del peso delle assenze, della gioia
del fare memoria.
Capitolo 7. Il ritorno. Dove si parla della patria di nascita, della casa, del paese, della
famiglia, delle tombe più care, del tempo delle prime scoperte, della nostalgia.
Capitolo 8. L’amore. Dove si parla dell’amore, del figlio, della luce di un giorno nuovo,
della fine dei sensi di colpa, dell’uscita dal ghetto, della nominazione di sé e dei propri
sentimenti, del mettersi al mondo con il senso storico, politico, poetico del pride.
L’autore
Uomo politico e giornalista, Nichi Vendola è nato a Bari nel 1958. Nel 1985 viene
eletto nella segreteria nazionale della Figc, la federazione giovanile del Partito
comunista italiano, nella Figc fu responsabile delle politiche ambientali e poi delle
politiche culturali, della quale è divenuto vicepresidente per poi entrare nel Comitato
centrale del PCI Nel 1990 viene eletto nel Comitato Centrale del PCI e fu tra gli
oppositori della svolta della Bolognina che portò alla fine del PCI. Fin dagli inizi degli
anni 80 è protagonista della vita del movimento gay. E in quegli anni lontani pubblica
il suo primo libro di poesie.
Scrive per quotidiani e riviste, diviene giornalista professionista e redattore del
settimanale Rinascita. Nel 1991 è fra i fondatori del Partito della Rifondazione
Comunista, nelle cui liste viene eletto deputato dal 1992 al 2006. Dal 2005 al 2015 è
stato presidente della Regione Puglia dopo aver vinto per due volte le primarie del
centrosinistra.
Nel 2009 lascia Rifondazione Comunista e costituisce Sinistra, Ecologia e Libertà con
cui, nel 2012 si è candidato alle primarie per la scelta del candidato premier del
centrosinistra alle elezioni politiche del 2013.
È autore di numerose pubblicazioni, tra le quali meritano di essere citate “Prima della
battaglia” (1983); “Soggetti smarriti (1991); “Il mondo capovolto” (1993); “C’è
un’Italia migliore” (2011); “Vestire gli ignudi seppellire i morti” (2016); “Patrie”
(2021) da cui questo spettacolo trae le letture poetiche.