riscrittura e regia Teresa Ludovico
con Augusto Masiello, Marco Manchisi, Sara Bevilacqua, Michele Cipriani, Lucia Raffaella Mariani, Piergiorgio Maria Savarese, Paolo Summaria
scene e luci Vincent Longuemare
costumi Luigi Spezzacatene
musiche eseguite da Michele Di Lallo (fagotto), Cosimo Castellano (pianoforte)
consulenza musicale Nicola Scardicchio, Leonardo Smaldone
“Una casa del sud, in un bianco e nero da pellicola neorealista, con qualche lampo di colore. Una maschera, Pulcinella, espressione di quell’anima popolare, beffarda, liquida che pervade tutta l’opera di Molière; uno spirito che entra ed esce dai panni di una serva o di un fratello e che continuerà la sua recita anche quando si spegneranno le luci della ribalta. Un malato brontolone accudito da una serva petulante e ficcanaso, insolente e fedele come sapevano essere certe nostre donne, un po’ zie un po’ comari, un po’ tuttofare che governavano casali, masserie o palazzotti di signori o finti signori. Una figlia angelica, una moglie perfida, un fratello consigliere, un giovane innamorato e medici, tanti medici che millantano crediti, maschere farsesche in un mulinello a volte assordante, una danza grottesca di quel quotidiano stretto fra le pareti domestiche dove ogni sussurro si amplifica, dove covano intrighi, dove s i fingono finzioni e il malato? Imaginaire…” Teresa Ludovico
Il malato immaginario ovvero Le Molière imaginaire è uno spettacolo fortemente “corale” e, nella misura di un “lavoro collettivo”, vuol essere un omaggio al “popolo del teatro”. Augusto Masiello
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