LA FEROCIA

Teatro Kismet il 01/03/2025 21.00 il 02/03/2025 18.00

SCARTI Centro di Produzione Teatrale d’Innovazione | Elsinor Centro di Produzione Teatrale | LAC Lugano Arte e Cultura | Romaeuropa Festival | TRIC Teatri di Bari | Teatro Nazionale di Genova LA FEROCIA

dal romanzo di NICOLA LAGIOI
ideazione VicoQuartoMazzini
regia MICHELE ALTAMURA, GABRIELE PAOLOCÀ
adattamento LINDA DALISI
con MICHELE ALTAMURA, LEONARDO CAPUANO, ENRICO CASALE, GAETANO COLELLA, FRANCESCA MAZZA, MARCO MORELLINI, GABRIELE PAOLOCÀ, ANDREA VOLPETTI
scenografie DANIELE SPANÒ
disegno luci GIULIA PASTORE
musiche PINO BASILE
costumi LILIAN INDRACCOLO
aiuto regia JONATHAN LAZZINI
realizzazione scenografie OFFICINA SCENOTECNICA GLI SCARTI
direttore di scena DANIELE CORSETTI
progetto audio NICCOLÒ MENEGAZZO
datore luci MARCO PIAZZE
consulenza artistica GIOIA SALVATORI

La vicenda dei Salvemini ha il calore di una tragedia contemporanea, particolare e universale allo stesso tempo, e si nutre delle parole nate dalla penna di un grande romanziere, nato e cresciuto in un Sud da sempre attraversato da grandi narrazioni.
Vittorio Salvemini è venuto dal nulla e, come da copione, vuole tutto. Costruttore pugliese arrivato a Bari poco più che trentenne, dagli anni ‘70 in poi ha inanellato una serie di successi professionali che l’hanno portato a essere proprietario di cantieri edili su cui non tramonta mai il sole, da Bari a Phuket, passando per Parigi e Istanbul. Solo le contraddizioni di qualunque ascesa sfrenata riusciranno a mandare in frantumi le sue sicurezze. A queste è legata la morte della figlia Clara, trovata nuda e ricoperta di sangue sulla provinciale che collega Bari a Taranto. La Ferocia, spettacolo tratto dall’omonimo romanzo di Nicola Lagioia (Giulio Einaudi Editore), vincitore nel 2015 del Premio Strega e del Premio Mondello, mette in scena il trionfo e la rovina della rabbia cieca dell’occidente.
Lo fa raccontando la storia della famiglia Salvemini, una saga familiare in cui le colpe dei padri si annidano nella debolezza dei figli. Un bestiario che racconta della nostra incapacità di sopprimere l’istinto di prevaricazione e il nostro essere perennemente incatenati alle leggi della natura.

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