Un contesto professionale, quello del cosiddetto ‘assessment’, il colloquio di gruppo, che si trasforma presto in una sorta di gioco al massacro
Sabato 6 novembre alle ore 21 e domenica 7 novembre alle ore 18 con la Compagnia Malalingua ci immergiamo al Teatro Kismet nella paradossale ‘trincea’ del luogo di lavoro, per uno spettacolo che non mancherà di riservare sorprese: Il Colloquio – The Assessment.
In scena nello spettacolo con la regia di Marco Grossi, ci saranno Alessandro Anglani, Valentina Gadaleta, Marco Grossi, Savino Maria Italiano, Fabrizio Lombardo, Olga Mascolo, Giuseppe Scoditti e William Volpicella.
Biglietti al botteghino del Teatro Kismet e sul circuito Vivaticket
Botteghino (strada San Giorgio martire 22 F) attivo dal martedì al venerdì ore 10:30-12:30/16:30-19:00 e due ore prima dello spettacolo. Per info 080 579 76 67 – 335 805 22 11 / botteghino@teatrokismet.it
Il programma completo della Stagione 2021.22 del Kismet sul sito www.teatridibari.it.
SCHEDA SPETTACOLO
Malalingua
𝗜𝗟 𝗖𝗢𝗟𝗟𝗢𝗤𝗨𝗜𝗢- The assessment
di MARCO GROSSI
con ALESSANDRO ANGLANI, VALENTINA GADALETA, MARCO GROSSI, SAVINO MARIA ITALIANO, FABRIZIO LOMBARDO, OLGA MASCOLO, GIUSEPPE SCODITTI e WILLIAM VOLPICELLA
scene di RICCARDO MASTRAPASQUA
organizzazione MARIANNA DE PINTO
luci CLAUDIO DE ROBERTIS
Testo vincitore del Bando SIAE “Per chi crea” sezione Nuove Opere 2019
IL COLLOQUIO è uno spettacolo che, attraverso lo strumento del paradosso in un testo dal ritmo serrato sostenuto dall’affiatata squadra di attori, racconta un fenomeno reale degenerativo che attraversa le dinamiche sociali proprie del mondo del lavoro: l’aumento della competitività come elemento propulsore di alterazioni emotive e comportamentali.
L’individualismo forsennato e la necessità ormai ontologica di essere e soprattutto apparire come soggetti vincenti, provoca la distorsione della percezione delle variabili sociali e della dimensione temporale: vincere la competizione qualunque essa sia, affermarsi come professionista e farlo nel minor tempo possibile è una necessità imprescindibile in cui ogni occasione sprecata è un passo che accorcia la distanza dal fallimento e ogni ostacolo al conseguimento del successo è un nemico, antagonista per eccellenza del percorso iniziatico dell'”eroe aziendale”.
A partire dalla crisi del concetto di comunità emerge un individualismo sfrenato, dove nessuno è più compagno di strada ma antagonista, nemico da cui guardarsi.
Questo soggettivismo, citando Zygmunt Bauman, ha minato le basi della modernità, l’ha resa fragile creando una società in cui, mancando ogni punto di riferimento, tutto si dissolve in una sorta di liquidità.