Un commovente racconto di fratellanza e disabilità arriva al Teatro Kismet di Bari per il nuovo appuntamento della rassegna ‘Arena Kismet per le famiglie’.
Mio fratello rincorre i dinosauri (produzione Arditodesio) va in scena giovedì 5 agosto alle ore 21 nel nuovo spazio all’aperto del Kismet.
“Uno spettacolo che non dà risposte, ma apre e affronta il tema della disabilità con delicatezza e con candore, con simpatia, senso dell’umorismo ma anche con la consapevolezza che avere un figlio Down può diventare un problema”.
Biglietto 5 euro, acquistabile sul circuito Vivaticket
Per informazioni: 080 579 76 67 – 335 805 22 11 / botteghino@teatrokismet.it Botteghino del Teatro Kismet (Strada San Giorgio martire 22/F, Bari) attivo dal martedì al venerdì ore 10.30 -12.30 / 16.30-19 e due ore prima dello spettacolo. Chiuso il lunedì.
SCHEDA SPETTACOLO
MIO FRATELLO RINCORRE I DINOSAURI
adattamento teatrale di Christian Di Domenico e Carlo Turati dall’omonimo romanzo di Giacomo Mazzario
regia di Andrea Brunello
con Christian Di Domenico
Giacomo e Giovanni sono fratelli. Giovanni ha un cromosoma in più. Giacomo gli vuole bene ma… come come è difficile crescere con un fratello Down! Mio Fratello rincorre i Dinosauri è questo: la storia di come Giacomo impara a convivere con il cromosoma in più di Giovanni, e nel farlo anche noi spettatori siamo trascinati dentro una vicenda umana complessa ma meravigliosa. L’amore vincerà alla fine?
Christian Di Domenico ha voluto raccontare questa storia dopo avere letto l’omonimo libro di Giacomo Mazzariol, best seller Einaudi. Perchè Christian è padre e anche lui, come tutti coloro che hanno figli, si sono chiesti un giorno: “e se mio figlio nascesse con un cromosoma in più?” Questo spettacolo non da’ risposte, ma apre e affronta il tema della disabilità con delicatezza e con candore, con simpatia, senso dell’umorismo ma anche con la consapevolezza che avere un figlio Down può diventare un problema.
Dal diario di Christian leggiamo: “Un giorno Katia, la mamma di Giacomo e Giovanni, parlandomi del libro che narra le vicende della sua famiglia, mi ha detto: Io il libro lo vedo come un inno alla vita, alla fragilità che diventa forza, allo stupore, al lasciarsi cambiare e alle differenze che ci fanno essere tutti uguali, tutti parte di un’unica realtà”.
Crediamo che queste siano le parole più semplici e più giuste per esprimere anche il senso di questo spettacolo e del nostro fare teatro, oggi.