Come evitai la guerra, salvai il mondo e divenni amico di Galileo Galilei
di Francesco Niccolini
con Flavio Albanese
regia: Marinella Anaclerio
consulenza (e pazienza) scientifica: Marco Giliberti
scene e grafica: Francesco Arrivo
video e animazioni: Giuseppe Magrone
costume: Simona De Castro
luci: Cristian Allegrini
assistente alla regia: Stella Addario
organizzazione: Dario Giliberti
produzione esecutiva: Caterina Wierdis
comunicazione: Marilù Ursi
Foto: Laila Pozzo
Produzione: Compagnia del Sole | Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani Onlus | Accademia Perduta / Romagna Teatri (2022)
In collaborazione con: Assessorato alla Cultura del Comune di Gioia del Colle (BA)
Con il patrocinio di: INAF – Istituto Nazionale di Astrofisica
(da 8 anni)
Un cavaliere medievale, di più: un paladino di Carlo Magno, è lui il protagonista dello spettacolo. Non arriva in scena come un qualunque personaggio, lui precipita letteralmente dal cielo. Non è un paladino qualunque, è Astolfo d’Inghilterra, il più sorprendente, strano e pasticcione fra tutti i paladini di Carlo Magno. Precipita dal cielo perché da sempre lui viaggia su e giù dalla Luna: a lui il compito di riportare sulla Terra il senno di Orlando, che lo ha smarrito per amore della bella Angelica.
Nel suo eterno viaggiare gli è successo qualcosa di inatteso, un incontro speciale, lassù sulla Luna, dove è conservato tutto ciò che sulla Terra viene perduto, incontra un gruppo di vecchietti vestiti con abiti antichi, impegnati – intorno a una grande tavola riccamente imbandita – a discutere. Sono loro ad accoglierlo e ad aprirlo ai misteri della conoscenza, tra ragione, follia, dubbi ed errori: chi sono questi anziani signori, lo scoprirà poco alla volta, con una serie di avventure e sorprese che lo porteranno a comprendere come è complicata e affascinante la strada della comprensione, della libertà di pensiero e della scienza.
Tra rime surreali, un po’ di scienza e molta patafisica, l’incontro tra uno dei magici protagonisti dell’Orlando Furioso e Galileo, Copernico, Keplero, Newton e gli altri grandi scienziati del passato, si trasforma in una giostra di sorprese e scoperte, che farà di Astolfo un autentico “messaggero delle stelle”, almeno quanto lo è stato Galileo Galilei con il suo Sidereus Nuncius e la sua vita piena di sorprese, fin dopo la morte.
Uno spettacolo brillante, per buona parte in rima, nel quale Francesco Niccolini e Flavio Albanese tornano alla storia della scienza dopo L’Universo è un materasso.
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