di Gennaro Aceto regia Antonello Antonante con Gianfranco Quero
Un’odissea nel tempo presente, la stupida malattia dell’uomo contemporaneo dell’inseguire la certezza. Un viaggio fantastico di un uomo come tanti verso una stazione immaginaria accompagnato dalle figure femminili di una vita intera, un viaggio fantastico verso una stazione da cui partono treni pesanti. Un viaggio fantastico verso una certezza immaginaria.
IL PORTO DEI TRENI PESANTI Il porto dei treni pesanti rende conto dell’odissea del tempo presente di un viaggiatore dalle suole di vento determinato a raggiungere, tra delusioni, apparenze e inganni, un punto di fuga e di salvezza; e lungo il cammino incontra venditrici di cocorite e di gocce di luce, illusionisti, direttori di coscienze, irridenti burocrati’; così Ugo Ronfani, figura di riferimento eccellente della critica teatrale italiana, scomparso nel maggio del 2009, descrisse l’opera teatrale di Gennaro Aceto