Teatri di Bari - Kismet / Abeliano

studio teatrale a cura di Lello Tedeschi e Piera Del Giudice in scena Giorgia Calabrese, Martin Krueger, Erica Nuzzo, Mariella Scaringella, Alessio Siciliani, Sara Tagliente assistenza tecnica Giovanni Pascazio
Giacomo Leopardi nell’Infinito diceva “…io nel pensier mi fingo; ove per poco il cor non si spaura…”, frammento rotta di questo studio, esito di un laboratorio teatrale dedicato agli adolescenti. Come tentati da una irresistibile vocazione all’arte della scena, le giovani creature di questo studio si avventurano coraggiosamente tra testi di Shakespeare, De Filippo, Pirandello, Leopardi, Pessoa. Sul palco costruiscono un altro palco e si fanno attori e spettatori di sé stessi: nel pensier si fingono, appunto, e per il tempo dello spettacolo il cor non si spaura, anzi, dona tutto sé stesso nell’esibire questo bisogno, questo desiderio, questa necessità di essere lì, in scena, magari per la vita, magari per sempre. Che qualcuno veda e ascolti. E comprenda che è anzitutto un modo straordinario per dire forte, a chi non sente né vede, “io sono qui”.
In una giocosa cornice di teatro nel teatro, scorrono davanti ai nostri occhi frammenti scenici da opere simbolo della nostra tradizione teatrale – dall’Amleto a Natale in casa Cupiello, Romeo e Giulietta, I giganti della montagna, Otello – affrontati con semplicità e leggerezza, con il candore stupito di una incantevole scoperta che possa illuminare la vita. Quella presente e quella che verrà. Perché ciò che conta, per dirla con Pirandello nei Giganti della montagna, è che in scena “respiriamo aria favolosa. Gli angeli possono come niente calare in mezzo a noi; e tutte le cose che ci nascono dentro sono per noi stessi uno stupore. Udiamo voci, risa; vediamo sorgere incanti figurati da ogni gomito d’ombra… Le figure non sono inventate da noi; sono un desiderio dei nostri stessi occhi”.