Da 6 anni
Regia Jean-Paul Denizon
Attori-manipolatori Melita Poma Arnaud Caron Jean-Paul Denizon
Marionette Mélanie Mazoyer
In scena cinque personaggi: due marionette/pupazzi e i loro tre manipolatori/attori. Moi qui marche è una storia di furore e violenza che mostra le conseguenze della guerra su un bambino il cui nome è Floriné. Ma Moi qui marche intende sopratutto mostrare la ri-nascita di Floriné. Secondo le parole di Boris Cyrunik, teoreta della resilienza, questa è « la capacità di riuscire a vivere e a crescere in maniera socialmente accettabile, nostante un trauma subito ». Floriné infatti, a causa della follia degli uomini, ha perso tutto. Buone intenzioni, sorrisi, incoraggiamenti, niente sembra potere sanare la sua ferita. Poi, improvvisamente, un uomo arriva, il suo sguardo è diverso. I due si incontrano, tra di loro si instaura una relazione fatta di affetto e di stima reciproca. A poco a poco, il bambino ritrova la sua capacità di stupirsi, di pensare, di giocare. Perché si sente accolto con la sua differenza. La storia si snoda allora tra momenti di viva emozione ed altri di pura spensieratezza.
La recitazione degli attori, le proiezioni di disegni realizzati dai bambini di una scuola elementare, le ombre cinesi, la mobilità delle scene per suggerire spazi e tempi diversi, la ricchezza dell’universo sonoro, il dialogo ridotto all’essenziale ma sopratutto l’umanità dei due pupazzi fanno di Moi qui marche uno spettacolo sensibile, rigenerante, riparatore, uno spettacolo che suggerisce a grandi e piccini come scovare in sé stessi risorse insospettate e sopratutto come aprirsi agli altri.
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