SCHIACCIANOCI SWING
Bottega degli Apocrifi
“L’importante non è trovare buone risposte ma custodire buone domande”, lo zio Drosselmaier – orologiaio, giocattolaio, mago degli ingranaggi, capace di regalare l’anima agli oggetti – lo dice sempre a Clara. Clara è una bambina, no, una ragazzina, no… una…è proprio questo il punto … “se uno non è carne e non è pesce, se non è zuppa e nemmeno pan bagnato, allora cos’è?” E’ una notte magica, ideale per le domande senza risposta e per le storie dello zio Drosselmaier che diventano vere se tu ci credi. E’ la notte ideale per uno schiaccianoci di legno che prende vita perché l’amore di qualcuno gli ha regalato un’anima e lo ha trasformato in un coraggioso principe.
IL CONCERTO/SPETTACOLO
Un viaggio in musica dentro la fiaba di Hoffmann, il Principe Schiaccianoci, e della sua versione musicale celebrata dall’opera di Caikovskij. Un concerto che ci accompagna attraverso sonorità capaci di restituire tutti gli stati d’animo percorsi dalla fiaba, fondendo musica classica e tradizionale, con un percorso di ricerca e di ri-creazione musicale all’insegna dello swing. E come lo swing è il genere musicale jazz che si distingue per uno stile di esecuzione saltellante o dondolante, allo stesso modo il concerto regala 50 minuti di vibrazioni oscillanti tra il jazz e il blues, il bluegrass e lo stile country, le sonorità del rock, del pop e della musica folk, sorprendendoci all’improvviso con i temi più famosi del balletto creati dal compositore russo.
IL PROGRAMMA
• Sugar swing (ovvero la Danza della Fata Confetto se avesse saputo ballare) Ouverture in swing (per un inizio dondolante)
• Zeppelin’s coffee (la Danza del caffè se l’avessero composta i Led Zeppelin) Trepak Bluegrass (la danza russa in stile country)
• Ouverture in POP (per un nuovo inizio contemporaneo)
• Grandfather Suddance (la Danza del nonno in versione garganica folk) Dark Sugar (la Danza della Fata Confetto in stile Gotic Dark)
• Reed pipes in jazz (la Danza degli Zufoli in stile jazz)
• Ouverture in swing reprise (perché ogni fine porta in sé un nuovo inizio)
Dove richiesto, per le classi musicali o per il pubblico interessato, è prevista a fine spettacolo una lezione a strumenti aperti sul lavoro di riscrittura affrontato dai musicisti.
Drammaturgia: Stefania Marrone
Musiche: Piotr Illic Caikovskij
Idea musicale: Fabio Trimigno
Con: Cristina Bisceglia (voce), Matteo Fioretti (chitarre), Antonio Riccardo (sax e percussioni), Fabio Trimigno (violino e pianoforte)
Rielaborazione musicale: Fabio Trimigno in collaborazione con Cristina Bisceglia, Matteo Fioretti e Antonio Riccardo
Disegno luci: Cosimo Severo, Vincenzo Scarpiello
Oggetti di scena e musiche eseguite dal vivo: Fabio Trimigno
Suoni e mixering: Danilo Mottola
Tecnico di scena: Vincenzo Scarpiello
Spazio scenico, luci e regia: Cosimo Severo
Col sostegno di: Regione Puglia, MIBACT
Produzione: Bottega degli Apocrifi
Fascia d’età: dagli 11 anni
Durata: 50 minuti
Bottega degli Apocrifi nasce nel 2001 a Bologna dall’incontro di tre studenti Universitari e un musicista diplomato al Conservatorio. Nel corso degli anni il gruppo si è allargato e al suo interno ha generato delle specializzazioni creative e organizzative, in relazione a percorsi di formazione ed esperienze acquisite negli anni universitari e post-universitari. Tra gli artisti che gli Apocrifi considerano buoni maestri incontrati durante il cammino ci sono il drammaturgo Gerardo Guccini; gli attori Marco Baliani, Laura Curino, Gabriella Bartolomei, Elena Bucci e Marco Sgrosso; i registi Antonio Pizzicato, Gabriele Vacis. A questi si aggiungono gli incontri speciali con Marco Martinelli e Eimuntas Nekrošius. Con l’obiettivo politico di coltivare il deserto, e col desiderio di fare del teatro uno strumento di lettura del reale, a maggio 2004 la compagnia si trasferisce a Manfredonia, instaurando un rapporto solido con il Territorio, operando una ricerca sulla nuova drammaturgia e sulla drammaturgia musicale, e lavorando sul Territorio per la formazione di nuovo pubblico. Gli Apocrifi contaminano fin dalle loro origini l’attività di produzione con l’attività di formazione, dando vita a Progetti Speciali che coinvolgono di volta in volta differenti fasce della Comunità. Dal 2008 la Compagnia gestisce il Teatro Comunale di Manfredonia e nello stesso anno rientra nel Progetto Teatri Abitati – Residenze Teatrali in Puglia . La compagnia è inserita nell’Albo dello Spettacolo della Regione Puglia e riconosciuta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e sperimenta dal 2010 progetti di formazione internazionali col sostegno della Comunità Europea.
Per saperne di più:
http://www.bottegadegliapocrifi.it
Clara e Fritz, i figli di Herr Stahlaum, si preparano per il banchetto di Natale. Dopo l’arrivo degli ospiti appare il misterioso dottore Drosselmeyer, che dona ai bambini dei giocattoli meccanici; fra questi, dà a Clara uno schiaccianoci giocattolo fatto come un soldato.
Giocando, Fritz lo rompe ma Drosselmeyer lo ripara con una magia. Alla fine della festa Clara e Fritz vanno a dormire, ma Clara torna di nascosto a trovare il suo prezioso schiaccianoci. Appena mette piede nella stanza buia, l’orologio al muro del nonno si mette a suonare e l’albero di Natale cresce fino al soffitto.
Topi invadono la stanza e incomincia una grande battaglia fra i topi e i soldatini meccanici. I primi sono guidati dal malvagio Re dei Topi e i secondi dallo Schiaccianoci. A un certo punto, lo Schiaccianoci cade e il Re dei Topi tenta di finirlo, ma Clara si sfila una scarpa e gliela scaglia. Il Re dei Topi si volta, e lo Schiaccianoci lo trafigge con la spada, uccidendolo e trasformandosi all’istante in un bellissimo principe.
Per ricompensare Clara di avergli salvato la vita egli la porta con sé in un magico viaggio. Dapprima raggiungono la Terra della Neve, dove la Regina della Neve e i fiocchi di neve danzano per Clara; quindi fanno vela per il mare della Limonata fino al Regno dei Dolciumi, dove ricevono il benvenuto dalla Fata delle Caramelle.
Il Principe le racconta come Clara lo abbia salvato, ed ella ordina un banchetto a base di canditi, con danze in suo onore. Col cioccolato c’è una danza spagnola, col caffè una danza araba. Il tè è accompagnato da una danza cinese, il marzapane da piroettanti zufoli. Contadini russi compiono acrobazie e bambine balzano fuori dall’enorme sottana di Madame Bonbonnière.
Il principe e la Fata delle Caramelle poi danzano un grande pas de deux. La Fata delle Caramelle compie un assolo sulle note tintinnanti della celeste. Alla fine del banchetto Clara di nuovo cade profondamente addormentata mentre tutti i suoi nuovi amici si dissolvono nella notte. Vedendo che Clara non è a letto i genitori corrono in soggiorno a cercarla: la trovano profondamente addormentata presso il fuoco che si sta spegnendo, mentre stringe fra le braccia il suo caro schiaccianoci.
(Fonte: CRAIG DODD e SHIRLEY SOAR, Il Balletto dai primi passi ai capolavori più famosi)
(nella galleria delle immagini, dallo schiaccianoci utensile allo schiaccianoci giocattolo, passando per il dono di Natale di Drosselmeyer fino al “pas de deux” di Marie con il Principe Schiaccianoci)
Schiaccianoci:
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La casella di posta elettronica info@casadellospettatore.it è a disposizione di quanti vogliano stabilire un contatto diretto con lo Sportello didattico dei Teatri di Bari, per confrontare esperienze, spunti e modalità di impiego delle schede