Giovedì 11 aprile al Teatro Kismet si conclude ANIME SALVE, Storie di donne e uomini in lotta col proprio tempo, il ciclo di incontri curato da Nicola Lagioia, Presidente onorario dei Teatri di Bari. Ospite speciale con Nicola Lagioia sarà ROSELLA POSTORINO con I SOMMERSI E I SALVATI DEL TERZO REICH: IL CASO DELLE ASSAGGIATRICI. Il romanzo Le assaggiatrici (Feltrinelli 2018) ha vinto la 56esima edizione del Premio Campiello, il Premio Pozzale Luigi Russo, il Premio Rapallo e il Premio Vigevano Lucio Mastronardi.
Nuovo appuntamento della rassegna To the theatre venerdì 12 e sabato 13 aprile al Teatro Abeliano con FARFALLE, scritto e diretto da Ilaria Cangialosi. Racconta la storia delle sorelle Mirabal, quattro donne nate nella Repubblica Dominicana, che lottarono contro il severo regime del generale Rafael Leónidas Trujillio (1923-1960). Le sorelle Mirabal lottarono per la libertà di ogni individuo e per l’emancipazione femminile, fondarono e divennero l’anima del movimento 14 giugno, movimento nato per combattere il regime, la loro parola d’ordine era Mariposas: “Farfalle”. ll 17 dicembre 1999 l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite dichiarò, in loro memoria, il 25 novembre Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
A chiudere la rassegna Farsi Mondo curata da Teresa Ludovico al Teatro Kismet sabato 13 e domenica 14 aprile PLATONOV, UN MODO COME UN ALTRO PER DIRE CHE LA FELICITÀ È ALTROVE di Anton Cechov,
regia Marco Lorenzi. Una finestra aperta su un Cechov quasi sconosciuto, su un testo giovanile ritrovato casualmente. Durante i tumulti della rivoluzione russa del 1917, infatti, Maria Cechov, sorella di Anton, nascose molti manoscritti e appunti del fratello in una cassetta di sicurezza a Mosca. Nel 1921 alcuni studenti sovietici riuscirono ad aprirla e scoprirono un’opera teatrale. Cechov aveva ventun anni quando la scrisse. Il testo che trovarono era incompleto, aveva moltissimi personaggi, moltissimi argomenti e tematiche, moltissima azione…Platonov, così in genere viene chiamato questo primo dramma di Cechov, è il fallimento dell’utopia del suo giovane autore che vuole raccontare la vita cogliendone appieno i più̀ profondi meccanismi. Il suo sforzo s’infrange contro la vita stessa e l’impossibilità di coglierla nella sua interezza in un dramma teatrale.
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