Si terrà sabato 5 giugno al Teatro Kismet di Bari, ‘Il sogno del principe’, lo studio teatrale a conclusione dei laboratori teatrali 2020/21 di Teatri di Bari a cura di Lello Tedeschi.
In scena a partire dalle 19.30 ci saranno gli allievi dei due Kismet Lab ‘Al principio’ e ‘Essere (pronti) è tutto’: Francesco Barbieri, Michela Barbieri, Andrea Buquicchio, Francesco Cozzi, Luca Delle Lucche, Roberta Di Battista, Tommaso Guerra, Linda Iacobbe, Arianna Joos, Emilia Lanave, Samira Mancino, Vincenzo Manzionna, Annamaria Montecasino, Silvia Morea, Fabrizio Pastoressa, Davide Sgamma ideazione e regia Lello Tedeschi in collaborazione con Piera Del Giudice assistenza Noemi Alice Ricco assistenza alla drammaturgia Rebecca Minafra assistenza tecnica e luci Alessandro Catacchio, Gaetano Corriere, Luca Ippolito.
Questo studio è l’esito finale di un percorso laboratoriale di formazione per attori avviato lo scorso ottobre. A un certo punto in questo percorso abbiamo messo al centro l’incontro con il personaggio: un incontro che è stato anzitutto un pretesto per l’apprendimento e la pratica dei principi del lavoro di scena, dall’uso della voce alla relazione, all’improvvisazione, all’articolazione del gesto, del movimento, dell’azione, in un continuo gioco di relazione con l’altro che potesse anche abbattere paure, insicurezze, timidezze. Apprendimento tecnico, dunque, ma anche umano, personale, esperienza di relazione con se stessi e con gli altri. Il teatro, in fondo, è tutto qui, nel suo essere occasione sociale per mettere in gioco se stessi, raccontare e raccontarsi, rivelare qualcosa di sé con la mediazione dell’artificio scenico e infine offrirsi agli spettatori attraverso il velo di qualcun altro, un personaggio, appunto, in cui lo spettatore stesso possa riconoscere qualcosa di sé e del mondo in cui viviamo, ritrovandoci accomunati tutti, attori e spettatori, a riflettere su di esso e su noi stessi.I personaggi su cui abbiamo lavorato provengono anzitutto da autori “classici” della scena, da Plauto a Shakespeare, Buchner, Brecht, fino alla contemporaneità di Koltes e Ruccello. Ma abbiamo incontrato anche il mondo di Fellini. E dei miti greci. E perfino il nostro Totò, il Principe del titolo. Un paesaggio composto dagli stessi allievi, ciascuno dei quali ha scelto, di questi autori e mondi, un proprio personaggio. E di qui la composizione drammaturgica, anch’essa condivisa, che vede il nostro Principe, unico “attore” in questa selva di personaggi, alle prese con un sogno, o meglio, con una “visione” in cui i personaggi si fanno vivi davanti a lui, quasi a volerlo fraternamente tra loro…
Condividi su: