IL RACCONTO DI RAFFAELLA DI COSMO VINCE IL CONTEST 2024 BATTUTE PER UN ANNO DI TEATRO
La programmazione e produzione teatrale, gli appuntamenti formativi, le iniziative solidali pensate soprattutto per le nuove generazioni e uno sguardo al futuro nell’ottica della cultura come volano di crescita territoriale e nazionale. È stata presentata durante un incontro aperto alla stampa nella Sala Giunta del Comune di Bari, l’Agenda 2024 del TRIC Teatri di Bari, una pubblicazione tascabile che racconta anche quello che sarà il nuovo anno per l’unico Teatro di rilevante interesse culturale pugliese, che dal 2023 ha assunto lo status di Società Benefit. A partire dai quattro spazi che costituiscono l’epicentro delle iniziative: il Teatro Kismet – già Stabile d’innovazione, che ha dedicato gran parte della propria attività produttiva, di formazione e programmazione alle giovani generazioni – il Teatro Radar – gioiello culturale e architettonico della città di Monopoli, riaperto nel 2018 – La Cittadella degli artisti – teatro comunale e laboratorio urbano di Molfetta da sempre attento ai nuovi linguaggi, dove si incontrano teatro, musica, cinema e danza – e la Sala Prove, spazio teatrale attivo da più di 25 anni all’interno dell’IPM ‘N. Fornelli’ di Bari da cui è nata anche una compagnia con giovani detenuti attori.
L’Agenda va oltre la funzione classica di calendario e promemoria, e rinnova l’impegno a essere progetto di divulgazione culturale, contenitore di idee e spazio di espressione artistica per i giovani: per il quattordicesimo anno ad aprire l’Agenda sono le parole di un talento under 35 della scrittura, selezionato attraverso il contest letterario 2024 battute per un anno di teatro. I partecipanti si sono lasciati ispirare a partire dall’incipit a firma dello scrittore Premio Strega Mario Desiati, intitolato ‘Bagliori’.
Ampia come sempre la partecipazione, con proposte di alto livello e creative arrivate da tutta Italia, nel rispetto del limite delle 2024 battute di lunghezza per i racconti. Vincitrice di questa edizione del contest è la 23enne barese Raffaella Di Cosmo, che dopo la laurea in Lettere, Arti e Spettacolo all’Università degli Studi di Bari ‘Aldo Moro’ continua a perseguire la sua passione per teatro, cinema e scrittura.“Sono fiera di essermi messa in gioco – ricorda – perché questa vittoria, oltre ad essere motivo di estrema gioia, mi ha resa più consapevole di un’altra abilità in mio possesso che, alimentata da ulteriore studio e dedizione, potrebbe aprirmi nuove porte in ambito artistico”.
Prezioso come sempre il contributo dei sostenitori di Teatri di Bari, presenti costantemente per tutto l’anno in varie forme e che in occasione del Natale scelgono di essere anche partner del progetto Agenda. Dai Mecenati dei Teatri di Bari con lo strumento dell’Art Bonus – SudSistemi Software, Planetek Italia, Serveco e Progeva – a Confcooperative Bari-Bat, Centro ottico Ruggiero Lavermicocca, AG office automazioni per l’ufficio, Sismeco – società di ingegneria, Dastech Impianti – impianti elettrici civili speciali ed industriali, Colloqui di Martina Franca, Pasquale Romito Cataldo, Marcotrigiano Costruzioni, Lucidiscena, Idacaffè, Esse Ingegneria, Cartolibreria Futura, Archithesis, Puglia Working Service e Arti Grafiche Favia.
“Quella del TRIC è un’esperienza importante che dovremo utilizzare per ripensare il sistema – ha ricordato il Direttore del Dipartimento Cultura della Regione Puglia, Aldo Patruno – riformando la normativa che disciplina la cultura e lo spettacolo. Sarà il primo obiettivo nel primo semestre dell’anno che viene: dovremo immaginare la programmazione pluriennale secondo criteri di welfare culturale che individuino la cultura, la creatività, lo spettacolo come elementi di base per il benessere e la qualità della vita dei cittadini”.
“L’Agenda del Kismet è un appuntamento annuale ormai atteso e consolidato, che racchiude gli eventi di un’agenda unica sul teatro – spiega l’Assessore alle Culture del Comune di Bari, Ines Pierucci – Un teatro che ormai racchiude altri teatri e una programmazione talmente fitta che può riempire quasi tutte le pagine di questa Agenda e di una stagione importante per la città di Bari. Naturalmente l’incipit per il concorso firmato da Mario Desiati è per noi una grande soddisfazione perché apre una storia, un racconto, anche quello della narrazione teatrale, di grande respiro”.
“Non solo produzioni e stagioni teatrali di altro profilo, Teatri di Bari è anche sostegno ai più giovani e iniziative solidali che partono dalla cultura per generare una crescita della comunità – aggiunge la Presidente di Teatri di Bari, Mariella Pappalepore – Attività che ben sono raccontate anche quest’anno nell’Agenda del TRIC, che non a caso nel 2023 ha assunto lo status di Società Benefit. Ci impegneremo sempre di più per rimarcare questo ruolo nel territorio, grazie anche al sostegno degli Amici del Kismet, riuniti nell’omonima associazione, perché non c’è teatro senza una connessione diretta con la popolazione dell’area su cui insiste. L’Agenda, come sempre gratuita, è il nostro augurio a tutti per un 2024 di importanti risultati raggiunti”.
RACCONTO VINCITORE CONTEST 2024 BATTUTE PER UN ANNO DI TEATRO
Bagliori
Incipit di Mario Desiati
Sarebbe stata una bella sorpresa approfittare del primo giorno di vacanze per portar la colazione a Bea, la mia futura moglie. Ci siamo promessi da un paio di mesi, ma viviamo in due paesi distanti una decina di chilometri. Nelle ore notturne ho avuto strani presentimenti che ho spento al primo bagliore dell’aurora, quando l’argento del giorno appena nato scaccia il vello nero della notte.
Il piccolo appartamento è al pian terreno, in una villetta abitata da altre famiglie. Ma in quei giorni sono via in molti per le ferie. C’era solo la sua auto. Ho cominciato a sospettare con un lieve, ignoto velo d’ansia. Ho premuto il pulsante del campanello ancora una volta, e ho scritto un messaggio “Ho provato a farti una sorpresa ma non ci sono riuscito.”
Mentre ero in auto sulla via del ritorno, il telefono si è illuminato.
Era lei. “Non ero sola, riprova domani e sii più paziente.”
“Con chi eri? Le ho scritto.
“Domani quando torni lo saprai.” Ha risposto.
Racconto vincitore di Raffaella Di Cosmo
Ho inevitabilmente ripensato alla desolazione della stradina adiacente alla villa, all’auto di Bea che, in tutta la sua freddezza di moderno prodotto di serie, contaminava quello squarcio un po’ rustico e d’altri tempi, solitaria come il cornetto ormai freddo che giaceva accanto a me, sul sedile del lato passeggero, il cui incarto scricchiolava ad ogni lieve sobbalzo.
“Non ero sola”: queste parole, più di tutte, mi rimbalzavano da una tempia all’altra come palline da ping-pong, mentre nell’emisfero sinistro i neuroni tentavano invano di acchiapparle nella speranza di decifrarle, quasi che dentro gli involucri di plastica si nascondesse l’identità di chi, con la sua presenza, ha impedito a Bea di aprirmi la porta.
Sono già passati diversi minuti da quell’ultimo messaggio e, nonostante i leciti interrogativi che sorgono senza freni nella mia testa, mi convinco a non dire altro, sapendo di fidarmi di lei abbastanza da poter siglare un tacito accordo di sospensione del dubbio tra la mia perplessa curiosità e la sua vaga concisione.
L’inganno dura poco: ancor prima di apporre la firma sul patto immaginario, afferro il cellulare e interrompo le trattative.
“Perché tutto questo mistero?” uno smile inserito alla fine vuole smorzare eventuali tensioni.
Bea, però, non cede. È lei, ora, a farsi carico del silenzio, mentre le spunte si colorano di blu assieme al cielo, che ha appena dato spazio ai bagliori folgoranti del pieno giorno.
I miei occhi, in cerca di nuove notifiche, cadono nuovamente sullo scambio precedente: “sii più paziente”. Mi conosce troppo bene.
L’indomani, alla stessa ora, il secondo tentativo di una dolce sorpresa scivola fragrante tra le rifiniture del sedile, seguendo le traiettorie delle curve che mi separano da Bea e che un po’ mi ricordano le sue.
Irrompo nel medesimo scenario d’epoca e lo inquino anche io con la mia macchina, che ho parcheggiato distrattamente. Il rumore dei miei passi riecheggia in quel vicolo cristallizzato, seguito dal click del campanello pigiato con incertezza.
Questa volta la porta si apre, ma rivela qualcosa di inaspettato: al centro di un volto segnato dai solchi dell’età emergono due perle lucenti, le stesse che mi hanno insegnato a osservare i bagliori celesti come delle amanti perdute.
Bea mi ruba il cornetto dalle mani: “Mi sa che la sorpresa più dolce te l’ho fatta io.”
Prima i nostri sorrisi, poi il mio sospiro: “Ciao papà”.
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