Il TRIC, Teatro di rilevante interesse culturale, Teatri di Bari si trasforma e raccoglie la sfida del dopo-pandemia, sempre nell’ottica di promuovere la cultura e le eccellenze del territorio. In questa prospettiva, il nuovo Consiglio d’Amministrazione di Teatri di Bari accoglie al suo interno importanti nomi dell’imprenditoria e della cultura pugliesi, che hanno saputo esportare in un contesto nazionale e internazionale le risorse di una regione in fermento.
Il nuovo CdA è infatti presieduto da Mariella Pappalepore, presidente e CFO di Planetek Italia; consiglieri sono Pietro Chirulli, amministratore Finsea, Lella Miccolis, amministratore unico di Progeva, finalista al Premio Gamma Donna 2020 per l’imprenditoria femminile, Vito Manzari, presidente di Sud Sistemi, Vincenzo Cipriano, direttore di Teatri di Bari, e Teresa Ludovico, regista. Figure che nel lavoro quotidiano condividono la stessa mission che il TRIC persegue sin dalla sua nascita nel 2015, e cioè riconoscere al teatro un ruolo sociale e civile. Riconfermati nel Cda Augusto Masiello, Vito Barile e Michele Depalo.
Il nuovo organigramma del CdA è stato disegnato dopo l’ingresso, in qualità di soci del Tric, di gran parte dei dipendenti e collaboratori, certificandolo come una delle cooperative di produzione e lavoro più importanti della Puglia.
Il nuovo CdA ha lanciato quattro azioni nel suo ‘Piano di resistenza e sviluppo’ per permettere a imprese e cittadini di sostenere e condividere il proprio programma culturale: lo strumento dell’Art Bonus (incentivo fiscale che consente di recuperare il 65% delle erogazioni liberali effettuate a sostegno della cultura e dello spettacolo), la figura del socio sovventore, oltre a Terzovalore (progetto del Gruppo Intesa Sanpaolo, con il quale il TRIC vuole realizzare nuovi e importanti investimenti) e lo strumento del Cashback, realizzato da myWorld, a cui potranno aderire gli spettatori e gli abbonati del TRIC, per ricevere ulteriori agevolazioni.
L’incontro al Teatro Kismet di Bari di presentazione del nuovo CdA è stata anche occasione per annunciare i debutti delle due nuove produzioni di Teatri di Bari: «Un’ultima cosa, di cui ho avuto il piacere di curare la regia – ha spiegato Teresa Ludovico – aprirà la nuova stagione del Teatro Kismet, e sarà in scena a Bari dal 19 al 22 e dal 26 al 27 ottobre. Il 2 e 3 dicembre sarà invece al Teatro Radar di Monopoli. Sul palcoscenico si raccontano cinque invettive scritte da Concita De Gregorio, con la musica live di Erica Mou. Protagoniste sono le donne che portano la testimonianza del femminile e di essere artisti oggi. Quanto Basta, spettacolo diretto da Alessandro Piva andrà in scena il 18 e 19 dicembre al Teatro Radar di Monopoli, mentre sarà al Kismet dal 21 al 23 dicembre e dal 25 al 30 dicembre. È la storia di due coniugi attempati che racconta la quotidianità con tanta tenerezza, sentimento e comicità».
«Nell’ultimo anno e mezzo c’è stato un cambiamento enorme non soltanto in Italia, ma in tutto il mondo – ha ricordato Nicola Lagioia, presidente onorario di Teatri di Bari – Ci troviamo in una situazione da cui usciremo molto diversi da come siamo entrati. In questo enorme cambiamento i teatri sono tra le istituzioni culturali che hanno sofferto di più. Eppure questi enormi cambiamenti diventano per alcune realtà un incubatore di metamorfosi positive. Ed è quello che ci auguriamo per Teatri di Bari, ma tutto questo dipende da noi».
«Quello di Teatri di Bari è un progetto in cui la Regione ha molto investito e i frutti di questa sinergia si vedono ancora oggi – ha ricordato la presidente del Consiglio della Regione Puglia, Loredana Capone – Ogni titolare d’impresa che oggi è qui ha saputo non solo creare qualcosa per la propria attività, ma anche gemmare un’iniziativa di sviluppo del territorio. Il connubio tra economia e cultura credo serva soprattutto alla cultura, perché è fondamentale capire che investire nella cultura genera grandi risultati ai fini dell’inclusione e della crescita sociale della società».
«La cultura diventa economia attraverso la valorizzazione dell’industria culturale e creativa – aggiunge il direttore del Dipartimento Turismo e Cultura della Regione Puglia, Aldo Patruno – Abbiamo già fatto tanto per sostenere il settore durante la pandemia, ma ancora tanto bisogna lavorare, concentrandoci su contenuti, formazione, qualificazione professionale e riconoscimento dei diritti dei lavoratori della cultura. È chiaro che integrazione tra cultura e turismo sarà la base per diversificare l’offerta turistica pugliese».
«Bisogna traghettare un gioiello della cultura pugliese come i Teatri di Bari in un momento particolare come questo – spiega Mariella Pappalepore, nuovo presidente del TRIC – La nostra idea è sicuramente mantenere quanto già c’è e resistere in questo periodo così complesso, ma soprattutto sviluppare e portare i Teatri di Bari a grandi obiettivi che speriamo di raggiungere nei prossimi anni. Vorremmo stimolare una serie di iniziative che vedano partecipi imprenditori e cittadini con il Piano di resistenza e sviluppo, che possano al contempo contribuire al sostegno di questa impresa culturale».
«L’arte in ogni sua forma e l’impresa in ogni sua declinazione devono progettare e rinsaldare un legame tra economia, cultura, profitto e valore – aggiunge la consigliera Lella Miccolis – Sono due mondi reciprocamente necessari, da cui bisogna imparare a contaminarsi quotidianamente. Credo fermamente in una nuova cultura d’impresa per far rinascere il teatro».
«L’ingresso nel Cda di Teatri di Bari è per me un onore, ma non rappresenta un concetto nuovo – le parole del consigliere Pietro Chirulli – perché la mia prima azienda è nata 34 anni fa, abbinando un principio economico a quello culturale, un binomio necessario per raggiungere gli obiettivi che ci siamo preposti. Se non c’è cultura si può fare solo pessima economia. Noi daremo un contributo di carattere imprenditoriale e porteremo a casa tanto sapere che raccoglieremo dal mondo della cultura».
«Ho conosciuto il Kismet 25 anni fa: me ne parlarono in Inghilterra durante un incontro sulla cultura del lavoro con gli amici del Nottingham Playhouse – dichiara il consigliere Vito Manzari – Quanti territori oggi possono permettersi il lusso di possedere un’eccellenza culturale come i Teatri di Bari? L’economia si basa sulla fiducia sociale, quindi bisogna difendere la nostra libertà, difendendo al contempo il teatro».
«Cito Dioguardi quando dico che se si parla di innovazione non si può prescindere dalla tradizione – ha ricordato Augusto Masiello, ex presidente e attuale consigliere di Teatri di Bari – Questo può sembrare un ossimoro, ma è ciò che dagli anni ’70 cerchiamo di praticare, anche se cambiamo pelle, come sta avvenendo ora con la nomina del nuovo Consiglio d’Amministrazione. Questo passaggio avviene con i conti in ordine e un bilancio 2020 in positivo».
«Il Kismet prima e Teatri di Bari poi sono una realtà che ha svolto negli anni una funzione sociale ed educativa, riaffermandoli come obiettivi del teatro – spiega il presidente del Teatro Pubblico Pugliese, Giuseppe D’Urso – Strutture come questa sono fondamentali, soprattutto se vogliamo lavorare sul contrasto a fenomeni giovanili di deviazione sociale. Un incubatore di cultura e cambiamento; una sfida che ci piace e che richiederà un confronto sempre più stretto, anche con la Regione».
«Kismet significa ‘destino felice’, quindi già dal nome indicano la loro volontà di cambiare pelle in maniera positiva – ha aggiunto Maddalena Tulanti, consigliere d’amministrazione del Teatro Pubblico Pugliese – La pelle di oggi è differente da quella di ieri, soprattutto perché c’è un management della cultura che vede importanti rappresentanti del mondo dell’impresa. L’ambizione e la generosità è il nucleo forte della loro azione e osare è il loro metro».
«Teatri di Bari e il Kismet sono per noi ragione d’orgoglio per quanto continuano a fare per il territorio – ricorda Daniele Annicelli, vicepresidente di Confcooperative Bari-Bat – Sono contento di questa sinergia che si sta sviluppando tra istituzioni, imprenditoria privata e cultura, motori dello sviluppo del territorio. Veniamo da due anni di didattica a distanza, che sono stati devastanti per i nostri bambini, e per questo c’è bisogno sempre più di teatro».
«Mariella Pappalepore ha una capacità straordinaria di fare impresa, di fare rete – il saluto di Antonio Stornaiolo – E la sua nomina a presidente di Teatri di Bari mostra come finalmente la parità di genere si stia raggiungendo anche nel mondo dello spettacolo. In bocca al lupo a Teatri di Bari per questa nuova fase di trasformazione».
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