SAMMARZANO

Teatro Kismet

Teatri di Bari | Kismet SAMMARZANO

regia Ivano Picciallo aiuto regia Marta Franceschelli con Giuseppe Innocente, Ivano Picciallo, Francesco Zàccaro, Adelaide di Bitonto

luci Camilla Piccioni costumi Lorena Curti aiuto regia Marta Franceschelli maschere Officine Zorba foto e grafica Manuela Giusto
con il sostegno di I Nuovi Scalzi | Nuovo Cinema Palazzo | Iac Malmand Teatro

produzione Teatri di Bari | Kismet

Finalista Premio Scenario 2019

Un paese del sud Italia. Il sole cocente d’agosto, il lamento di un gruppo di vecchi in piazza, l’eco del megafono del fruttivendolo. Immense campagne all’orizzonte coltivate a pomodori dove uomini lavorano a capo chino, senza sosta. Sammarzano è il viaggio di Dino, che, attraverso il suo sguardo, deforma i personaggi grotteschi che lo accompagnano nella storia, portando allo scoperto le contraddizioni e la tragicità di una realtà invisibile, mettendo una lente sulla più grande baraccopoli d’Italia. Nella sua cruda semplicità, Dino diventa filtro tra realtà e immaginario, vetro frapposto tra pubblico e attori in scena attraverso il quale è possibile assistere alla sua vita, al suo quotidiano, alle sue speranze, ai suoi sogni.

NOTE DI REGIA

La scelta di raccontare questa realtà nasce da un’urgenza sociale e culturale, una riflessione circa il mondo che si muove intorno a quella che è una vera e propria città invisibile. Per noi è importante portare alla ribalta questa verità e offrire al pubblico un punto di vista per leggere il fenomeno delle migrazioni e dell’accoglienza attraverso un’altra lente. Nello spazio scenico, una sequenza di quadri riflettono una realtà di paese e tentano di ricrearla. Un dinamismo perpetuo di immagini che si rincorrono e si susseguono prepara il terreno dove Dino potrà vagare liberamente cambiando e deformando i personaggi attraverso il suo sguardo. Diventare immigrato è il sogno di Dino. E lo fa calzando una maschera. Da qui nasce il tentativo di cercare una forma di linguaggio possibile in cui l’attore dichiaratamente gioca ad interpretare un personaggio mascherandosi. Con un particolare lavoro sulle fisicità dei personaggi, e sull’uso delle maschere di commedia dell’arte, scardiniamo il codice tradizionale creando un cortocircuito mirato a decontestualizzare la maschera di commedia dalla commedia stessa. Potremmo infatti definire Dino un Arlecchino nuovo, contemporaneo. Chi ha la maschera è un immigrato, un diverso, e Dino è un diverso tra i diversi.

Ivano Picciallo

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