Tre giorni di convegni, spettacoli e l’allestimento di Cavalleria Rusticana con l’Orchestra Sinfonica di Bari e la regia di Luciano Cannito. Antonio Stornaiolo, Teresa Ludovico, Dinko Fabris, Cesare Orselli, Antonio Galli e Carmela Apollonio alcuni degli ospiti attesi.
La musica lirica come strumento di rinascita e bellezza. E’ il proposito del Festival del Belcanto, manifestazione di alto rilievo che, da undici anni, prende vita nel cuore di Turi (BA) e che, quest’anno, si svolgerà nei giorni 3, 4 e 7 agosto 2021.
Promosso dal clarinettista e direttore d’orchestra Ferdinando Redavid e dalla sua associazione “CHI E’ DI SCENA!?”, il Festival del Belcanto – unico in tutta l’area metropolitana di Bari – intende valorizzare il canto, la musica, il teatro e la danza, ma anche la città di Turi con il suo patrimonio storico e artistico, elevandola a punto di riferimento internazionale della lirica.
Una rinascita della musica lirica dal vivo per questa straordinaria edizione, dopo il doloroso arresto dell’ultimo anno, possibile grazie a tanti prestigiosi partner come la Regione Puglia, la Città Metropolitana di Bari, il Comune di Turi, la Nuova ProLoco Turi, TurPuglia, il Consorzio Teatro S. Mercadante di Altamura, il Consorzio Teatri di Bari (Kismet), Tempus srls di Cerignola, Comitato Promotore Maestro Pietro Mascagni, e realizzata grazie all’ottenimento del finanziamento erogato dal Programma Straordinario 2020 in Materia di Cultura e Spettacolo e Sostegno Anno 2019 In Materia di Spettacolo dal Vivo e dal sostegno di Gielle Industries di Altamura.
L’autore scelto per questa edizione è Pietro Mascagni, a cui questa terra di lacrime, di speranze, di sogni e di mare, ha, in qualche modo, ispirato numerose composizioni negli anni in cui era direttore dell’orchestra di fiati di Cerignola (FG).
Il 3 agosto, all’inaugurazione del Festival in piazza Antico Ospedale alle ore 18, seguirà un ampio approfondimento critico sul compositore livornese grazie alla presenza di illustri relatori: Cesare Orselli, docente di Storia del teatro musicale e di Storia ed estetica della musica, autore della pubblicazione “Pietro Mascagni”, edita da Neoclassica nel 2019; Antonio Galli, presidente Proloco Cerignola, studioso ed esperto di Mascagni; Annalisa Rossi, dirigente MIC, Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Lombardia, Puglia e Basilicata; Fiorella Sassanelli, musicologa e giornalista di La Repubblica; Dinko Fabris, critico musicale, responsabile del settore scientifico del nuovo Dipartimento di Ricerca, editoria e comunicazione del Teatro San Carlo di Napoli; Eraldo Martucci, critico musicale e giornalista del Nuovo Quotidiano di Puglia e OperaClick.
Nell’ambito del Festival, importanza fondamentale assume il Premio Belcanto dedicato agli artisti pugliesi che hanno trovato l’essenza della propria vita nella musica lirica. Negli scorsi anni sono stati premiati, tra gli altri, i tenori Lorenzo Decaro e Dario Di Vietri, i soprani Adriana Damato e Maria Pia Piscitelli e il baritono Roberto De Candia, con i quali sono stati anche organizzati importanti Master Class di perfezionamento che hanno riscosso numerose adesioni sia di studenti pugliesi che provenienti da altre regioni del Mezzogiorno.
Il Premio Belcanto 2021 sarà consegnato il 3 agosto al soprano Carmela Apollonio, oggi docente al conservatorio “Nino Rota” di Monopoli, distintasi per l’eccezionale talento e per la lunga e brillante carriera artistica. L’evento si terrà sempre in piazza Antico Ospedale, con inizio alle ore 21.30 per l’esibizione di alcuni allievi della Apollonio.
Il 4 agosto alle 21.30, piazza Giuseppe Colapietro accoglierà il prologo dell’opera più nota di Mascagni, “Cavalleria Rusticana”. Saranno presenti Cesare Orselli, la regista e autrice Teresa Ludovico e l’attore Antonio Stornaiolo. Una serata inedita e ricca di sorprese, coniata appositamente per il Festival del Belcanto, dove la comicità di Stornaiolo e l’eleganza della Ludovico incontreranno la passione di Cesare Orselli, profondo studioso di Mascagni.
Il 7 agosto alle 21.30, nel largo atrio Oratorio, accanto alla chiesa di Maria SS. Ausiliatrice, sarà eseguita proprio la Cavalleria Rusticana, per la regia di Luciano Cannito, professionista di fama internazionale, attualmente direttore artistico della Compagnia Centro di danza Balletto di Roma, e la scenografia di Damiano Pastoressa, che vanta collaborazioni con alcuni tra i più importanti teatri del mondo. Gli interpreti saranno: Dario Di Vietri nel ruolo di Turiddu, Valentina De Pasquale nel ruolo di Santuzza, Gangsoon Kim nel ruolo di Alfio, Mariella Zito nel ruolo di Lola e Angela Alessandra Notarnicola nel ruolo di Mamma Lucia. Al loro fianco l’Orchestra Sinfonica Metropolitana di Bari e l’Alter Chorus di Molfetta, la cui direzione sarà affidata al maestro Ferdinando Redavid, turese, brillantemente diplomato in Clarinetto al Conservatorio “N. Piccinni” di Bari, sotto la guida di Antonio Di Maso, e vincitore di oltre 20 premi in concorsi nazionali e internazionali, sia da solista sia in formazione cameristica. I biglietti per Cavalleria Rusticana sono disponibili sulla piattaforma eventbrite.it.
«Il Festival del Belcanto rappresenta per quest’Amministrazione uno degli appuntamenti più importanti per la comunità di Turi – dichiara soddisfatta la sindaca di Turi, Tina Resta – Siamo felici di contribuire alla realizzazione di questo evento, che ha in sé tutti gli indicatori di qualità che ogni evento dovrebbe avere. Il fatto che l’artefice di tutto ciò sia un nostro concittadino – sottolinea – mi rende molto fiera. Il festival, ogni anno, è un momento magico, capace di regalare bellissime emozioni. Cultura, arte, tradizioni e la sinergia tra associazioni, enti e istituzioni sono gli ingredienti perfetti per trasformare la città in un attrattore turistico irresistibile. Auguro al Festival del Belcanto che questo sia solo l’inizio di un percorso che porti la manifestazione ad avere la visibilità che merita essendo uno degli eventi dedicati alla lirica più importanti del Sud Italia».
«Grazie al finanziamento ottenuto nell’ambito del Programma Straordinario 2020 in Materia di Cultura e Spettacolo e Sostegno Anno 2019 in Materia di Spettacolo dal Vivo – spiega Ferdinando Redavid – quest’anno il Festival godrà di un più ampio respiro, con tre giorni ricchi di eventi originali, appassionanti ed emozionanti, per cui sono stati coinvolti oltre 150 professionisti tra cantanti, musicisti, tecnici oltre ad esperti del settore e giornalisti. Stiamo uscendo, o almeno questo è il nostro augurio, da uno dei periodi più difficili della nostra storia, un lungo tempo che ha visto proprio il comparto musicale in maggior sofferenza a causa degli effetti devastanti delle chiusure degli ultimi mesi. Ed è questo che ci ha dato il coraggio di rilanciare con
una sfida ancora più ambiziosa. Fondamentale per la realizzazione di questo grande sogno, che oggi si sta trasformando in concreta realtà, la sinergia con la Regione Puglia, la Città Metropolitana di Bari, il Comune e la Nuova Proloco di Turi, i consorzi “Saverio Mercadante” di Altamura e “Teatri di Bari”, il Tempus srls di Cerignola e il Comitato Promotore Maestro Pietro Mascagni, tutti gli altri enti ed associazioni partner ed il nostro main sponsor Gielle Industries di Altamura. Vogliamo dare un segnale importante – prosegue, non senza emozione, Redavid – l’obiettivo è che il festival divenga un faro di risonanza e richiamo per la città di Turi. La cultura e la bellezza possono permetterci di rinascere, insieme. In un momento così difficile, devono essere il punto di partenza, la speranza e il sogno a cui non dobbiamo mai rinunciare».
I protagonisti dell’opera Cavalleria Rusticana in scena il 7 agosto.
Dario di Vietri, nato a Bari, ha studiato al Conservatorio “G. Verdi” di Milano sotto la guida di Vittorio Terranova e presso la Scuola di Opera del Teatro Comunale di Bologna, perfezionandosi, poi, con artisti di fama mondiale come Jaume Aragall, Luciano Pavarotti, Katia Ricciarelli, Bonaldo Giaiotti e Bruna Baglioni. Dopo il debutto in Madama Butterfly nel 2009 nei Teatri del Circuito Lirico Lombardo, prosegue la sua brillante carriera di tenore interpretando numerosi ruoli principali nelle più famose opere calcando prestigiosi palcoscenici, sia in Italia che in Europa. E’ stato diretto da grandi maestri tra cui F. Zeffirelli, P. Pizzi, H. De Hana, S. Trespidi, C. Carreres, R. De Simone, R. Zanella, A. Tarabella, V. Anastassiu, M. Van Hoecke, P. Maestrini, N. S. Petropoulos, R. Canessa, G. Agostinucci, G. Asagaroff, O. Draganoff, S. Lee Weiss, E. Vanzina.
Valentina De Pasquale, nata a Bari, si diploma in canto lirico presso il Conservatorio “N. Piccinni” di Bari sotto la guida di Donato Tota. Continua lo studio del repertorio e della tecnica vocale con Monica Carlucci, Bruna Baglioni, Bernadette Manca Di Nissa, Lucrezia Messa.
La sua versatilità vocale le ha permesso di spaziare dalla musica antica a quella contemporanea, fino a registri estremi, approfondendo lo studio del canto attraverso il metodo Estill.
Gangsoon Kim, nato a Cheongju, in Corea del Sud, nel 2014 si laurea all’università “Yonsei” di Seoul, mentre a marzo nel 2018 si diploma al Conservatorio “Santa Cecilia” di Roma.
Inizia lo studio del canto lirico con il baritono Changseob Jeon, perfezionandosi successivamente con il mezzosoprano Bruna Baglioni e seguendo diverse masterclass con Ramon Vargas, Alberto Paloscia, Davide Dellisanti, Giandomenico Vaccari, Giovanna Lomazzi, Donata D’Annunzio Lombardi e Barbara Frittoli.
Mariella Zito, nata a Pisticci (Matera), intraprende gli studi vocali presso il Conservatorio “Duni” di Matera, dove consegue il diploma di vecchio ordinamento in canto lirico e, in seguito, la laurea specialistica di secondo livello in Musica da Camera, entrambi con il massimo dei voti e la lode. Si perfeziona, dunque, presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma e frequenta numerose masterclass con Katia Ricciarelli, Patanè, Chingari e Desderi. Al momento prosegue gli studi musicali sotto la guida di Bruna Baglioni.
Angela Alessandra Notarnicola ha studiato canto lirico prima presso il Conservatorio “Nino Rota” di Monopoli e presso il Conservatorio “Dall’Abaco” di Verona, dove ha conseguito il diploma accademico di I livello con la docente Paola Fornasari Patti. Ha studiato dal 2015 al 2017 con il mezzosoprano Alla Gorobchenko e la pianista Angiolina Sensale. Si è perfezionata in diverse masterclass con Anselmi, Mei, Baglioni, Salazar, Perissinotto, Stinchelli, De Candia, Lippi, Bonfadelli/Marziali, De Lucia, Orciani/Barricelli, Renzetti, Frittoli, Gjerris, Shetler. Attualmente è iscritta al secondo anno del biennio di canto vocale da camera con indirizzo classico-romantico, presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano, seguita dalla docente Stelia Doz.
La poetica di Mascagni, improntata a una continua ricerca delle correnti artistiche e letterarie che si susseguono tra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento (Mascagni muore nel ’45). Dall’unica opera verista, “Cavalleria rusticana”, del 1890, su libretto di Giovanni Targioni–Tozzetti e Guido Menasci e tratta da un atto unico – prima ancora da una novella – di Giovanni Verga, al simbolismo di “Iris” (1898) al decadentismo, che incarna il crollo delle certezze positiviste, il disincanto, le «magnifiche sorti e progressive» dell’uomo, per dirla con Terenzio Mamiani, ripreso da Giacomo Leopardi al verso 51 de “La Ginestra”.
La colonna sonora di “Rapsodia satanica” (1917, per la regia di Nino Oxilia), prima a essere firmata da un compositore di professione in Italia, non può non rimandare all’estetismo dannunziano, a quelle velleità che il vate, con le sue imprese e la sua vita dissoluta, alimentava nella borghesia italiana. Una società fortemente in crisi identitaria, che presto finirà per affidare la propria libertà ai sistemi totalitari, in cambio di sogni e illusioni. Di D’Annunzio è, ad esempio, il libretto di “Parisina”, del 1913. Ma se il successo di Pietro Mascagni, nel secondo Dopoguerra, fu penalizzato proprio per la sua adesione al fascismo e ai registri stilistici in voga durante il Ventennio, il compositore livornese – che scrisse numerose opere teatrali, due sinfonie, molte melodie per canto e pianoforte – affascina per l’immediatezza drammaturgica, l’espansività melodica, la vocalità accesa, la propensione al gesto violento, l’efficace facilità della vena di “Cavalleria”, che non dovette soddisfare l’autore del racconto: Giovanni Verga, infatti, nella sua novella e poi nell’opera teatrale, andata in scena al “Carignano” di Torino nel 1884 e interpretata da Eleonora Duse, muoveva una dura critica a quella società rustica siciliana, barbarica e improntata a un’inaudita violenza. Il messaggio verista viene mitigato – e in parte travisato – da Mascagni, che trasse spunto dalla novella senza il consenso ufficiale di Verga, per farne un dramma d’amore scevro dalle problematiche sociali messe in luce dal racconto originario. Per questo l’autore catanese accusò l’editore Sonzogno e lo stesso Mascagni di aver violato i diritti d’autore e, tempo dopo, per dispetto al grande successo dell’opera lirica, affidò a un giovane compositore genovese, Domenico Monleone, l’onere di comporre una musica sulla stessa novella. Questa volta furono Mascagni e Sonzogno a vincere la causa, facendo ritirare l’opera di Monleone pur senza motivi validi. Cavalleria Rusticana consacra Mascagni al grande pubblico e, ancora oggi, è una delle opere liriche più rappresentate al mondo. Per ironia della sorte, l’unica opera per cui Pietro Mascagni, compositore poliedrico ed eclettico, sia ricordato.
L’Associazione culturale musicale “CHI E’ DI SCENA!?” è nata nel 2009 da un’idea di Ferdinando Redavid, al quale si sono affiancati diversi artisti pugliesi, condividendo l’ambizioso obiettivo di creare un contenitore culturale dove poter rappresentare al meglio le discipline della Musica, della Danza e del Teatro. L’associazione ha come scopo statutario e come mission valoriale la promozione della cultura in tutte le sue espressioni artistiche, interagendo con le figure sociali presenti sul territorio pugliese.
Grazie all’ottimo livello delle produzioni e al gran numero d’iniziative svolte all’interno del territorio, l’associazione, in undici anni di attività, ha raggiunto una maturità professionale tale da rappresentare un vero e proprio punto di riferimento nel campo dell’arte tersicorea e musicale sia a livello regionale che nazionale.
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